Giulia Caffiero, classe 1992, nata a Cagliari e orgogliosamente sarda, è la Donna del cibo dell’anno nella categoria «Donne del cibo», riconoscimento internazionale che premia i migliori talenti del panorama enogastronomico mondiale.
Caffiero, diploma al liceo Classico Siotto, un percorso universitario in Beni Culturali, dal 2017 è diventata sommelier e da due anni è professionista di sala al “Geranium”, ristorante tre stelle Michelin di Copenaghen, quinto al mondo nella World’s 50Best.
Per lei, sarda e mediterranea, l’accoglienza nasce dalla cura e dalla conservazione di un bene prezioso: la memoria enogastronomica, quel dono che attraverso la metafisica dell’indimenticabile riesce a legare i sapori e i profumi alle emozioni e ai ricordi.
Dopo aver lavorato a Cagliari da “Cucina.eat”, un ristorante fuori dagli schemi dove la materia prima e il rispetto della stagionalità sono fondamentali, Giulia ha fatto il grande salto a Milano, da “28 Posti” di Marco Ambrosino prima e “Aimo e Nadia” poi.
“Lasciare l’Università e la Sardegna non è stato semplice” dice, “ma a Cagliari, grazie a Giuseppe Carrus e alla moglie Alessandra Meddi di Cucina.eat ho scoperto una passione, quella per il cibo, che mi ha portato lontano”.
Così a 27 anni decide di bussare alla porta di uno dei ristoranti più prestigiosi al mondo per apprendere il cosiddetto «metodo scandinavo»: amare e rispettare il prossimo sempre, che sia un cliente o un collega.
“Non ho mai partecipato a corsi di sala né studiato all’Alberghiero” spiega Giulia: “Ho frequentato il liceo Classico e ho sempre pensato che avrei dedicato la mia vita all’arte. E infatti mi sono iscritta alla facoltà di Beni culturali, a Cagliari. Solo ora mi rendo veramente conto di essere riuscita a centrare la mia vita su un’arte diversa da ciò a cui pensiamo nell’immediato, l’arte dell’accoglienza”.
Oggi arriva il riconoscimento per un lavoro fatto sempre con amore. Amore per il lavoro, per il servizio di sala, per le persone, per il cibo, l’ospitalità e la cura di ogni singolo ospite.
Geranium è il ristorante del sogni, ma Giulia guarda avanti. “Il prossimo desiderio da realizzare è quello di tornare in Italia, magari di aprire un ristorante tutto mio. Anche se qui sto benissimo il mio Paese mi manca”. Se e quando lo deciderà, Giulia Caffiero lo farà seguendo le linee guida che l’hanno portata così lontano: sulla linea del cibo, che come scriveva il filosofo Feuerbach, “è il principio, l’inizio del sapere”.
di Guido Garau