“Con riferimento alle sofferenze da inquinamento acustico, alla mala movida e alle serrate argomentazioni del Comitato Rumore no Grazie, il sindaco Paolo Truzzu, con superficialità e senza alcun argomento a sostegno, ha dichiarato: ‘Il problema non sono i tavolini’. Un’affermazione che esprime l’assoluta incompetenza e l’assenza delle più elementari conoscenze delle cause dell’inquinamento acustico ambientale a Cagliari”. Così il presidente del Comitato Rumore no Grazie, Enrico Marras, in risposta all’affermazione “imperdonabile” del sindaco di Cagliari.
“Tutte le argomentazioni addotte dal Comitato Rumore no Grazie – prosegue Marras – altro non sono che le risultanze di dieci anni di rilevamenti fonometrici che hanno certificato i livelli di rumore, le cause e gli effetti devastanti sulla salute e sull’ambiente. Certificazioni provenienti da ARPAS, ASL, VDP srl (su incarico del Comune ) e da Sentenza del TAR”.
Il Comitato ricorda al sindaco, che “a detta dell’ ARPAS 2014, ‘Le sorgenti che influenzano il clima acustico risultano essere legate ai diversi esercizi pubblici con tavoli all’aperto (con o senza pedana) nella Piazza Savoia. Le sorgenti di rumore della Piazza Savoia sono costituite dalla musica diffusa all’esterno e, in prevalenza, dal vociare dei clienti che usufruiscono dei servizi al tavolo all’esterno o che stazionano in attesa” (Rilevamenti fonometrici ARPAS, maggio-settembre 2014, Piazza Savoia)'”.
Inoltre, prosegue il presidente Marras, “a detta dell’ASL 2016, ‘Giudizio complessivo sulla rumorosità: i risultati ottenuti dall’analisi delle misure effettuate hanno evidenziato un Valore Differenziale di Immissione pari a 7 dB. Si è inoltre rilevato un Valore Assoluto di Immissione pari a 61 dB. Entrambi i valori sono dovuti alla presenza antropica in prossimità del Circolo ricreativo e del Bar. Per quanto sopra descritto, la rumorosità prodotta dalle sorgenti sonore analizzate hanno evidenziato il superamento del Limite Massimo Differenziale e del Limite Assoluto di Immissione stabiliti per il Periodo di Riferimento Notturno’ (Rilevamenti fonometrici ASL, novembre 2016, Scalette di Santa Teresa). A detta della VDP 2017 (su incarico del Comune), ‘La principale sorgente sonora è stata individuata nell’aggregazione di persone, richiamate dalle attività dei locali che offrono servizi ai tavoli all’aperto, atte a conversare e talvolta a schiamazzare all’esterno degli esercizi pubblici. Si tratta di situazioni in cui la tendenza è di parlare ad un livello di emissione medio‐alto, con conversazione continuativa a piccoli gruppi, in cui due o più persone si alternano senza interruzione. Il fenomeno sonoro complessivo che ne risulta è di un’emissione di livello variabile ma pressoché senza interruzioni (Rilevamenti fonometrici VDP srl, Centro storico, marzo-aprile 2017- a pag.96 della Relazione Tecnica)”.
Infine, “a detta dell’ ARPAS 2020, ‘Le sorgenti sonore all’origine delle immissioni sono risultate riconducibili in via prevalente alla pluralità delle attività di mescita all’aperto nelle aree di suolo pubblico date in concessione ai pubblici esercizi, sedi di stabili ed autonomi affollamenti di avventori che fruiscono del servizio ai tavoli, realizzandovi un continuo chiacchiericcio incontrollato, risultato frequentemente degenerare in risate, urla e schiamazzi, con conseguente implemento degli effetti del disturbo percepito. I rilevamenti risultano rappresentativi non solo dell’ambiente abitativo in cui sono stati realizzati bensì della generalità degli ambienti abitativi che prospettano sulla medesima piazza Yenne’ e che la ‘cosiddetta movida cagliaritana è causa, da sola, del netto superamento del valore limite assoluto di immissione” (Rilevamenti fonometrici ARPAS, luglio 2020, Piazza Yenne)”.
“Ricordiamo al sindaco Truzzu la Sentenza del TAR di condanna del Comune di Cagliari per disastro ambientale da rumore, ‘Condanna il Comune di Cagliari ad avviare il procedimento di cui all’art. 9, comma 1, della legge 26 ottobre 1995, n. 447, e a concludere con l’adozione di un provvedimento espresso entro il termine di novanta giorni (TAR 19 novembre 2014)”, dichiara il Comitato. “Di giorni ne sono passati 2400 e non 90, come richiesto dai giudici per esercitare il potere ordinatorio, cioè per assumere con urgenza un’ordinanza atta a riportare i livelli di rumore inquinanti nei limiti di quelli fissati nel Piano Acustico Comunale. Col Sindaco Truzzu al governo della città di giorni ne sono trascorsi 700 ma la Sentenza è sempre in attesa di un primo cittadino serio e responsabile che la applichi”.
Ma Enrico Marras lamenta non solo l’immobilità del sindaco Truzzu che “in due anni non ha assunto un provvedimento, neanche sbiadito, per affrontare il drammatico problema dell’inquinamento acustico ambientale” ma anzi “ha assunto solo provvedimenti atti ad aggravare lo stato di dolore e di sofferenza dei residenti attraverso l’ampliamento delle concessioni di suolo pubblico (per lo più con atti illegittimi) e l’apertura di nuovi pubblici esercizi in quartieri come Marina e Stampace da anni certificati in ‘emergenza sanitaria’ e in ‘criticità acustica’. E’ scandaloso che l’unica istituzione in cui abbiamo avuto ascolto è la Prefettura. Ed è grazie alle iniziative della Prefettura che abbiamo potuto mandare sotto processo il Comune di Cagliari sino alla storica condanna richiamata”, conclude il Comitato Rumore no Grazie.