Dopo le centinaia di operatori delle forze di intervento nazionali e regionali e le migliaia di volontari giunti a Bitti per soccorrere la comunità in seguito all’alluvione del 28 novembre, sono arrivati in paese anche gli studiosi. Si tratta di un gruppo di studenti della Laurea Magistrale in Sistemi forestali e ambientali dell’Università di Nuoro guidati dal professore Filippo Giadrossich, docente di Idraulica agraria e sistemazioni idraulico forestali dell’Università di Sassari, e dal geologo Gianni Calia. Prima un passaggio in Comune per un incontro con il sindaco, Giuseppe Ciccolini, e il consigliere comunale Andrea Sella, per una descrizione minuziosa di ciò che è stata la gestione di tutte le fasi dell’alluvione. A seguire una visita in paese e nelle immediate periferie, fra le aree più colpite, i cantieri attivi e quelli che lo saranno a breve. Una sorta di lezione teorica in aula e poi subito sul campo per vedere con i propri occhi cosa vuol dire affrontare le criticità idrauliche e quindi la mitigazione del rischio idrogeologico.
Il sindaco. “Abbiamo illustrato le tre macro fasi in cui possiamo suddividere le attività di gestione dell’evento calamitoso: dalla diramazione dell’allerta verso i cittadini da parte della Protezione civile regionale alla gestione dell’emergenza con il Centro operativo comunale (Coc), per passare infine al momento della post emergenza tutt’ora in corso”. Così il sindaco Ciccolini che ha aggiunto: “Trovarsi di fronte studenti di questi territori, tra Nuorese, Ogliastra e Goceano, interessati a conoscere cosa è successo a Bitti è stata una esperienza che nella tragicità del tema sono certo porterà dei vantaggi alle nostre comunità. Permettere ai futuri tecnici, infatti, di conoscere a fondo determinate situazioni, nel pieno del cambiamento climatico che stiamo vivendo, sarà un valore aggiungo prezioso che ci farà affrontare gli eventi ambientali gravi con una maggiore consapevolezza e professionalità”.
Il docente. “Questo caso studio è per noi un esempio eclatante di quello che può avvenire in un territorio a rischio come quello di Bitti. Per completare il corso di Valutazione del rischio idrogeologico abbiamo quindi deciso di fare un’uscita pratica sul campo, così da toccare con mano ciò che ha riguardato i nostri studi e le attività formative d’aula”. Lo ha detto il prof. Giadrossich a margine delle attività di monitoraggio in giro per il paese. “Per motivi di studio e ricerca, soprattutto sul piano del trasporto solido e del dissesto idrogeologico – ha concluso il docente –, conosco la realtà locale, e quest’anno abbiamo voluto svolgere le attività pratico didattiche proprio nel comune di Bitti”.