#BittiRiparte è la campagna di apertura gratuita per tutto il mese di giugno dei luoghi della cultura del paese barbaricino: dal sito archeologico di Romanzesu al parco all’aperto dei dinosauri BittiRex, passando per il museo della Civiltà pastorale e contadina e per quello Multimediale del canto a tenore. L’iniziativa, lanciata dall’amministrazione comunale, è stata pensata come segno di riconoscenza per i tanti aiuti ricevuti a seguito dell’alluvione del 28 novembre scorso.
Sei mesi fa infatti, dopo che fango e detriti avevano messo in ginocchio una comunità, migliaia di persone organizzarono una macchina della solidarietà mai vista nel cuore della Sardegna. Tutti i soggetti istituzionali, nazionali e regionali, accorsero subito in aiuto della popolazione con uomini e mezzi e lo stesso fecero i privati cittadini con la presenza fisica, l’invio di donazioni economiche o di beni di prima necessità. Una vicinanza che i bittesi non hanno mai dimenticato e che oggi provano a ricambiare aprendo gratuitamente le porte di casa, di quei luoghi a cui sono più legati e che meglio li rappresentano. Un gesto di riconoscenza che, nella tradizione locale, è identificato con “sa torratura”: un modo per ringraziare e ripagare un amico, un parente o un vicino di casa per un dono o un aiuto ricevuto. Un modo per sentirsi meno soli e sempre più comunità, soprattutto nei momenti più difficili.
Un primo bilancio della campagna di apertura gratuita si è già fatto ieri, 2 giugno, con oltre 500 turisti, non solo sardi, che hanno affollato i diversi luoghi della cultura bittesi. Una presenza ordinata con visite rispettose dei protocolli di sicurezza sanitaria sul covid-19. Grande soddisfazione è stata espressa anche da ristoratori e titolari di agriturismo presenti sul territorio, che hanno parlato di numeri importanti ben oltre le migliori aspettative. Grazie alla bella giornata infatti in tanti, soprattutto famiglie, hanno deciso di mettersi in auto per raggiungere Bitti, godere delle sue bellezze e della sua tipica cucina di montagna.
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