Foto ANSA

Giovanni Brusca, ex boss di San Giuseppe Jato, lascia il carcere dopo 25 anni e ora è un uomo libero. Brusca, nel 1992, fu colui che, tra le altre cose, azionò il telecomando nella strage di Capaci e fece sciogliere nell’acido il piccolo Giuseppe Di Matteo.

La scarcerazione di Brusca è avvenuta poiché, per lo Stato italiano, ha finito di scontare la propria pena detentiva. Avendo scelto di collaborare con la giustizia ha ottenuto gli sconti di pena previsti dalla legge.

Molte le reazioni contrarie, tra cui quelle dei familiari delle vittime, che si dicono “preoccupate”.

“Umanamente è una notizia che mi addolora, ma questa è la legge, una legge che peraltro ha voluto mio fratello e quindi va rispettata – dice Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone – Mi auguro solo che magistratura e le forze dell’ordine vigilino con estrema attenzione in modo da scongiurare il pericolo che torni a delinquere”.

“Sono indignata, sono veramente indignata. Lo Stato ci rema contro. Noi dopo 29 anni non conosciamo ancora la verità sulle stragi e Giovanni Brusca, l’uomo che ha distrutto la mia famiglia, è libero. Sa qual è la verità? Che questo Stato ci rema contro”. Tina Montinaro è la vedova di Antonio Montinaro, il caposcorta di Giovanni Falcone.

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