Il Coordinamento intersezionale Sardegna esprime “disappunto e preoccupazione” per la vicenda che vede un consigliere comunale di Porto Torres, tuttora in carica, protagonista di una azione giudiziaria conclusasi con il patteggiamento ad un anno e quattro mesi per violenza domestica e maltrattamenti in famiglia. “Una scelta fatta con i legali che gli ha evitato la decadenza da consigliere come previsto dalla Legge Severino e che gli ha garantito lo sconto della pena” scrive in una nota il Coordinamento.
“Il dibattito pubblico, politico, istituzionale, sembra avere totalmente ignorato la portata di quest’anomalia oltraggiosa” prosegue il comunicato, “per la quale un uomo delle istituzioni possa rappresentare le istanze di diritto, legalità, giustizia e incidere nell’amministrazione cittadina con una vicenda giudiziaria che lo vede colpevole di un reato per il quale milioni di attiviste e attivisti in ogni società, si stanno mobilitando per la superficialità con cui viene trattato dall’opinione pubblica e dalle istituzioni stesse”.
Il Coordinamento intersezionale Sardegna esprime “preoccupazione per l’indifferenza pericolosa con cui le Istituzioni e le amministrazioni comunali in Sardegna, a vario titolo, hanno risposto ad una questione morale che non può essere taciuta, rafforzando quindi il pregiudizio per cui la violenza sia una questione privata e non pubblica, e quindi di fatto sostenendo il paradigma omertoso che imprigiona le vittime nel silenzio e nella rivittimizzazione”.
“L’apparente legalità della vicenda non può distogliere dalla gravità sul piano morale, etico e sociale di voler chiudere un occhio e accettare di buon grado che la carica istituzionale di un pubblico ufficiale di un nostro comune, sia esercitata da un uomo che ha patteggiato una condanna per violenza domestica”. Per il Coordinamento la situazione “è inaccettabile”, e in particolare lo è “la superficialità con cui si è cercato di dissimulare subito la questione con ipocrisia stucchevole, organizzando eventi generici legati alla condanna della violenza, senza mai entrare nello specifico della richiesta di dimissioni del consigliere pregiudicato, o di una riflessione collettiva sui fatti”.
Il Coordinamento intersezionale Sardegna esprime “il proprio sdegno per l’ennesima mancanza di coerenza sul tema della violenza sulle donne, tanto più che il comune di Porto Torres ha aderito al discutibile Network dei comuni amici della famiglia che, sulla carta, si prefigge di divulgare politiche di benessere sociale ed economico della stessa, (il riferimento esplicito è rivolto ai nuclei familiari con figli, quello implicito invece è verso la famiglia tradizionale, secondo le indicazioni conservatrici che guardano all’evoluzione dei diritti civili con ossessiva resistenza) ma che evidentemente esclude la condanna della violenza domestica dimenticandosi di prendere le distanze da chi, nel privato abusa accampando scuse intollerabili”, conclude la nota.
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