Nella foto da sinistra: don Marco Lai, on. Romina Mura, Giuseppe Frau

“Grazie alla Caritas diocesana di Cagliari, che è forse l’ultima sponda cui possono rivolgersi le persone in stato di bisogno mentre l’Ambulatorio polispecialistico di Villa Asquer dà risposte qualificate e gratuite a chi non può permettersi determinate cure. La pandemia ha portato in luce aspetti ignoti di fenomeni come la povertà e l’impoverimento, perché sono stati erosi anche i tradizionali elementi di protezione. Visitare queste strutture è una lezione che ci riporta alle vere priorità di oggi”. Lo ha detto la presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura, che oggi si è recata in visita all’Ambulatorio medico polispecialistico e alla struttura Caritas di Villa Asquer a Cagliari.

La parlamentare è stata accolta dallo storico direttore della Caritas di Cagliari, don Marco Lai, e da Giuseppe Frau, direttore sanitario della Caritas e coordinatore del poliambulatorio di viale Fra Ignazio, che hanno illustrato l’attività delle strutture.
“Oltre all’emergenza povertà – riferisce Mura – abbiamo affrontato il tema del servizio civile universale. In questo momento storico in particolare è fondamentale riscoprire lo spirito originale di questo particolare servizio, che è dedicare un periodo della propria vita agli altri, al bene comune, alla collettività. Ho recepito da chi opera sul campo una serie di suggerimenti su come rimodulare i servizi e gli strumenti di welfare e di formazione del nostro Paese”.

In particolare, è stato spiegato all’onorevole Mura, l’Ambulatorio comprende tre settori, Medicina Generale, Medicina Specialistica e Odontoiatria, dove collaborano in modo del tutto gratuito circa 60 volontari tra medici, infermieri e volontari. Mediamente all’anno vengono assistite circa 2000 persone, indigenti e senza fissa dimora, italiani e stranieri che non possono permettersi le cure mediche o trovano difficoltà nell’accesso al servizio sanitario nazionale. Questa richiesta e bisogno di aiuto è notevolmente aumentata in pandemia come le liste di attesa soprattutto per le cure dentarie e altre visite costose per chi non ha o ha perso il lavoro nella crisi di quest’anno.