Siamo a Mogoro, Comune della provincia di Oristano nella subregione dell’Alta Marmilla, sono le 15:20 circa del pomeriggio, e un’incredibile fila di mezzi si è formata all’ingresso dell’ecocentro sulla Sp 44. La segnalazione del disservizio arriva da un cittadino del paese, che spiega anche la “pericolosità della coda di auto” venutasi a formare, incolonnate verso la cunetta nella strada di ingresso “dove le macchine vanno a una certa velocità purtroppo, trattandosi di un rettilineo, inoltre passano anche corriere e mezzi pesanti. Sostare qui è pericoloso“.
Già, perché a fronte di una folla che si assembra dietro la sbarra di ingresso, all’interno si può accedere soltanto uno per volta. “Io sono qui dalle 15, quando sono arrivato ho scoperto che da qualche giorno l’ingresso nel centro è scaglionato. Nonostante il cartello parli di ‘regolamento Covid 19’, il dipendente mi ha spiegato che fino a poco tempo fa le persone, potendo entrare tranquillamente, capitava che buttassero la spazzatura in modo sbagliato e il responsabile dell’ecocentro qui a Mogoro, visto che rischiavano la multa per ‘errato conferimento’, ha optato per questa soluzione. Ho provato a chiamare il numero verde, ma dopo le 2 del pomeriggio non risponde più nessuno e nel frattempo gli utenti in fila sono aumentati, ma il servizio, che nel pomeriggio apre solo il mercoledì, alle 14, chiude alle 16“, spiega.
Gli abitanti di uno dei Comuni più popolosi della Marmilla, che vogliono rispettare l’ambiente ed essere ligi ai loro doveri, recandosi negli orari stabiliti, nonostante i tanti impegni della giornata, devono aspettare il proprio turno in una fila estenuante. “Il fatto che il centro aprisse solo un pomeriggio alla settimana era già un grande problema. Con questo sistema il conferimento dei rifiuti diventa ingestibile, diverse persone erano ancora in attesa di essere ricevute quando me ne sono andato. Ho perso più di mezz’ora di lavoro per un servizio che paghiamo profumatamente, perché chi si dovrebbe occupare del funzionamento del centro ha preferito bloccare l’entrata ai cittadini piuttosto che ampliare il contingente dei lavoratori – commenta – è inaccettabile“.
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