Il comitato “Tende In piazza” riparte dal successo della manifestazione messa in campo 19 giorni fa a Sassari, in piazza d’Italia.
Il nuovo appuntamento con la manifestazione “Tende in Piazza bis – Insieme per ricominciare” è fissato per le ore 16 di sabato 22 maggio 2021. Insieme ai Tazenda, Benito Urgu e Pino e gli Anticorpi, ai Train To Roots e Beppe Dettori, Maria Giovanna Cherchi, Maria Luisa Congiu, Istentales, Tressardi, Claudia Aru. E ancora Lello Fadda, Creuza de Ma, Puro Malto due terzi, Davide Caddeo con coppia del gruppo folk Bonorva, Davide Caddeo con Franco Denanni, Gianni Denanni e Nino Manca, Laura Spanu, Daniele Monachella, Luca Tilocca, Francesca Sassu, Daniele Deiana, Brinca, Giuseppe Masia, il Conservatorio di Sassari con Francesco Fadda (violino), Samuele Cossu (violino), Francesca Tedde (viola) e Alessandro Dore (violoncello), Senza Base e Unidos.
Cambiando l’ordine dei fattori, l’obiettivo non cambia. Titolari di partita IVA e dipendenti, insieme. Persone appartenenti a tutte le categorie produttive e di settore. Lavoratori e datori di lavoro “andranno a braccetto. Una cosa bella e rara che ha un suo peso specifico e fa la differenza”.
“Una protesta, condivisa” spiega Giuseppe Fadda, promotore del Comitato. “Una protesta che se civile e rispettosa delle regole e dell’opinione altra, ha senso di esistere. Ha diritto di essere. Ha il compito di stimolare i dibattito, di ribadire il concetto e di ripetersi dando forma nuove forme di civile e rispettoso manifestare. Chiediamo che sia posta l’attenzione su tre punti essenziali: possibilità di lavorare con continuità nel rispetto delle prescrizioni anti Covid-19; ristori e cassa integrazione concessi ed erogati in misura più congrua e in tempi più rapidi, abolizione del coprifuoco”.
Ancora a Sassari. Ancora in piazza d’Italia. Le attività si concluderanno per le ore 22. Protagonisti sulla scena saranno ancora una volta i rappresentanti delle delle varie categorie maggiormente penalizzate a causa delle restrizioni. Ci saranno ristoratori, baristi, parrucchieri, gestori e istruttori di palestre, titolari di attività commerciali, operatori culturali, addetti alla sicurezza dei locali notturni, cabarettisti, attori, musicisti, gestori e istruttori delle scuole di ballo e musica, tecnici del suono e delle luci.
“Sì, perché anche la Cultura e l’arte sono state colpite dalla pandemia che tutto ha messo in pausa, in attesa di poter tornare a sollevare responsabilmente sipari e volumi delle casse, di poter mettere in play il quotidiano vivere, suonare, recitare, cantare, raccontare” dichiara l’organizzazione.
E proprio il mondo della Cultura e dell’arte, in tante delle sue più floride espressioni, sarà presente (dal vivo, in collegamento streaming o anche con un contributo video) il 22 maggio al fianco dei manifestanti. Una manifestazione che poggia sul principio del massimo e assoluto rispetto dei distanziamenti, dall’imprescindibile utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, dal rispetto delle norme e delle prescrizioni anti Covid-19.
“Gli artisti racconteranno in parole e musica questi 14 mesi di pandemia e di condivisa sofferenze, ognuno sfruttando il suo linguaggio e secondo il suo sentito. Fra un momento e l’altro parleranno titolari e dipendenti delle attività coinvolte: faremo capire, tutti, che non si può continuare così. Faremo capire, tutti ma con grande garbo e senso di responsabilità, che è indispensabile un cambio di marcia. Gli interventi saranno concordati e programmati in modo da dare voce a tutti i settori. Ognuno avrà la libertà di raccontare a suo modo la sua sofferenza e il suo disagio. Daremo voce, qualora lo volessero, anche ad amministratori e politici della città e del territorio, così che possano dare il loro punto di vista e prendere impegni concreti davanti a tutti. Ribadiamo che non ci sarà nessuna disobbedienza, e chiaramente nessun atto di violenza, punti saldi che contraddistinguono l’agire del nostro comitato. Dimostreremo che si può manifestare in maniera impattante senza che questo comporti circolazione del virus o crei disordini o fastidi alla città e ai cittadini. Il tutto senza nessuna bandiera politica, senza sindacati e senza sponsor. Tutti uniti nel tentativo di sensibilizzare il Governo su temi che hanno condizionato e condizionano tutti noi”, conclude la nota.