“Il Microcitemico a Cagliari rischia di decadere a causa delle scelte politiche di un presidente della Regione e di una maggioranza che pensano alla spartizione di potere e di poltrone e non alla tutela della salute delle cittadine e dei cittadini sardi: da centro di eccellenza a struttura dimenticata, nel guado di una riforma del sistema sanitario isolano che è praticamente naufragata”, l’accusa arriva dai consiglieri del gruppo Progressisti in Consiglio regionale.
“Il risultato è che del Microcitemico non si occupa più nessuno: non il Brotzu, dopo che le due strutture sono state scorporate, e non l’Asl 8 che non esiste e non esisterà ancora per molto tempo. Abbandonata la gestione della struttura e, gravissimo, abbandonati i pazienti più fragili e le loro famiglie: migliaia di pazienti pediatrici e di affetti da malattie rare, punto di riferimento per lo screening di migliaia di persone, oltre 7000 donne in gravidanza assistite ogni anno e oltre 1000 fecondazioni assistite eseguite e portate avanti”, si legge nella nota.
“Deve essere chiaro a tutti, soprattutto al presidente della Regione: i tempi legati legati alle decisioni strategiche per potenziare o per tenere in vita le strutture sanitarie che si occupano della salute di tutti non possono e non devono aspettare quelli legati alla spartizione del potere, all’applicazione del manuale Cencelli, alla creazione di nuovi superstaff in discussione in Consiglio regionale e ai rimpasti. È ora che a Villa Devoto si rendano conto di quali siano le priorità per le cittadine e i cittadini sardi”, concludono i progressisti.