«Tra l’invasione di prodotti stranieri spesso scadenti e le molte contraffazioni, sono a rischio le aziende e le produzioni italiane di olio d’oliva di qualità. Un grave danno per alcune regioni come la Sardegna che si contraddistingue nel mercato italiano per l’elevata qualità delle produzioni olearie».

È quanto afferma il deputato Andrea Vallascas (L’Alternativa c’è) che in un’interrogazione al Ministro dell’agricoltura chiede interventi a tutela di consumatori e produttori italiani dall’invasione di olio d’oliva straniero spesso scadente e per valorizzare il comparto del nostro Paese visto il crescente interesse a livello mondiale.

«La concorrenza sleale – spiega Vallascas – sfrutta il grande successo del Made in Italy e della Dieta Mediterranea, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco, che ha fatto aumentare la domanda dei nostri prodotti, tra i quali emerge per qualità l’olio extravergine d’oliva. Sulla base dei dati pubblicati dal Consiglio Oleicolo Internazionale, si stima che il mercato negli ultimi 25 anni sia cresciuto del 49 per cento».

«Anche per la mancanza di adeguati controlli – prosegue -, il mercato interno è stato invaso da produzioni straniere a basso costo perché di qualità scadenza: nell’ultimo anno il numero di bottiglie di olio straniero in Italia ha raggiunto i 700 milioni. E in alcuni casi si tratta anche di prodotti con etichettatura contraffatta: una recente comparazione ha fatto emergere che, su 15 prodotti venduti come olio extravergine d’oliva, 7 erano semplici oli di oliva vergine».

«Questo fenomeno – aggiunge -, oltre a configurare profili illeciti a danno dei consumatori, minaccia l’altissima qualità delle materie prime di molte regioni italiane, come la Sardegna che conta oltre 30mila aziende impegnate nello sviluppo di filiere di qualità. Aziende che rischiano di essere oscurate da prodotti venduti a prezzi stracciati».

«Per sostenere le nostre produzioni – conclude Vallascas – è necessario rafforzare la lotta alla contraffazione e promuovere la valorizzazione delle produzioni di qualità anche per stimolare l’aumento dell’offerta».