Per celebrare Grazia Deledda, la scrittrice che da autodidatta seppe raccontare magistralmente la Sardegna e la sua gente, la donna che ruppe ogni convenzione sociale scrivendo da sola il proprio destino, l’ISRE (Istituto Superiore Regionale Etnografico), l’ente custode della Casa Museo dove il Premio Nobel nacque, oltre che di suoi numerosi manoscritti, ha avuto l’incarico di avviare l’organizzazione del programma delle celebrazioni e che sarà ricco e articolato di eventi, anche itineranti.
Le è stato dedicato un cratere di 32 km di diametro sul pianeta Venere. L’Accademia di Stoccolma le ha conferito il Premio Nobel per la Letteratura, nel 1926, il riconoscimento più prestigioso, ambito da ogni scrittore: prima e unica donna italiana (nel 1986 arriverà Rita Levi Montalcini, ma per la Medicina). Grazia Maria Cosima Damiana Deledda, nota semplicemente come Grazia, o in sardo Gràssia, era nata a Nuoro il 28 settembre del 1871: esattamente 150 anni fa.
Presentando la ricorrenza, il Presidente della Giunta regionale Christian Solinas con una nota dice: “La Sardegna è orgogliosa e fiera di ricordare l’anniversario della nascita di Grazia Deledda, scrittrice che ha saputo narrare l’anima profonda dell’Isola e del suo popolo. Volle sfidare i denigratori della sua terra (“il mio ideale è di sollevare in alto il nome del mio paese, così mal conosciuto e denigrato al di là dei nostri malinconici mari, nelle terre civili”, scrisse nel 1891) e con il suo talento naturale, accompagnato dall’originalità del suo stile, contribuì a raccontare la Sardegna del suo tempo. Tanto da imporsi all’attenzione della Fondazione Nobel, ottenendo il più alto riconoscimento letterario mondiale: “Per la sua potenza di scrittrice, sostenuta da un alto ideale”, si leggeva nella motivazione del Premio. Per troppo tempo fu marginalizzata e perciò non celebrata e letta come avrebbe meritato, eppure la Deledda è riuscita ad affermarsi come intellettuale sottile e colta, riuscendo anche ad intrattenere rapporti significativi con scrittori e artisti del suo tempo e dimostrando grande personalità e determinazione inconsueta per una donna di quel tempo. Anche se si trasferì a Roma, non recise mai le radici con la sua amata Sardegna e grazie alla forza della sua scrittura si affermò nel campo della letteratura europea”
“Siamo fieri di aver steso un programma complesso e articolato che rende omaggio a una grande donna il cui messaggio profondo è spesso poco compreso ” spiega Stefania Masala, Commissario straordinario dell’ISRE. “La scrittura della Deledda indaga la crisi dell’esistenza davanti allo smarrimento delle coscienze deluse dalle promesse del Positivismo di stampo Ottocentesco: la salvezza arriva da un ritorno alla fede, dal sacro, dalle radici, elementi di cui i suoi romanzi sono intrisi, e ci offre un messaggio di speranza: oggi come ieri, nei momenti di crisi bisogna recuperare i valori della tradizione”. “La Deledda” prosegue la Masala “è stata la più importante scrittrice italiana di sempre. La celebrazione non vuole solo essere il momento del ricordo e dell’omaggio, ma soprattutto vuole esaltare la donna, il suo spirito avanguardistico e al tempo stesso tradizionale, l’animo orgoglioso e battagliero, la sua tenacia e granitica resistenza alle avversità, il suo sguardo femminile del mondo e sul mondo. Vuole essere un ringraziamento a quella donna sarda che amava la sua Sardegna, e da cui si era allontanata per crescere e coltivare il sogno di rendere omaggio alla sua amata terra. Io credo che debba uscire dal cono d’ombra in cui spesso è rilegata, e le iniziative dell’ISRE mirano proprio a farla conoscere il più possibile, riscoprirne la figura e l’attualità dell’opera”.
Il programma delle attività istituzionali dell’Istituto si avvierà sin dalla fine di maggio con la sesta edizione di IsReal – Festival di cinema del reale (25 al 30 maggio).
Durante il Festival, in modalità mista – in presenza e on line, sarà presentato, in anteprima assoluta, il film prodotto dall’ISRE “Grazia Deledda la rivoluzionaria”, diretto da Cecilia Mangini e Paolo Pisanelli. La proiezione assume valore particolarmente rilevante anche in relazione alla recente scomparsa della grande documentarista.
Nei mesi successivi l’Isre ha in programma diverse iniziative tutte orientate a esaltare la donna che ci parla, e inviteranno alla conoscenza di Grazia attraverso vari generi di approccio, dalla proiezione di film a rappresentazioni teatrali e concerti, da esposizioni di documenti e opere a percorsi sensoriali, fino a momenti di approfondimento di grande rilevanza scientifica.
In particolare l’Isre proporrà “ Le giornate deleddiane” convegni, incontri e certamen in lingua italiana e sarda che abbia come focus l’universo femminile nelle opere di Grazia Deledda, e che vedono coinvolti esperti di università sarde, nazionali e straniere, intellettuali e esponenti del mondo della cultura, docenti e studenti.
Le Giornate Deleddiane saranno programmate tra ottobre e dicembre, oltre che a Nuoro, anche a Cagliari e Sassari, con il contributo scientifico di due autorevoli studiosi deleddiani, i docenti Duilio Caocci e Dino Manca, appartenenti rispettivamente alle Università di Cagliari e di Sassari, e delle saggiste Maria Elvira Ciusa e Neria De Giovanni.
Ciascuna sessione cittadina composta da almeno due giornate, esalterà la grande figura di donna che la Deledda è stata, e che, dice la commissaria Stefania Masala, ci piace omaggiare con una sua frase celebre densa di ogni significato: “ Bisogna cercar di vivere sopra la propria vita, come la nube sopra il mare”.