Uncategorized Recovery, Cgil: “Sardegna non può permettersi di perdere i fondi”

Recovery, Cgil: “Sardegna non può permettersi di perdere i fondi”

La Regione, spiega il sindacato nel comunicato, "ha mostrato, purtroppo, tutta la sua inadeguatezza"

“Per la seconda volta celebriamo il Primo Maggio in una condizione di semi-isolamento, ancora in zona rossa, e di preoccupazione per l’emergenza sanitaria. Ecco perché ripartire, ora, significa anzitutto rimettere in marcia tutto il mondo del lavoro. Sarà un percorso lungo e faticoso, ma dobbiamo iniziare a percorrerlo in fretta, a partire dalle risorse messe a disposizione dallo Stato e dall’Europa con il Recovery plan e i fondi strutturali. Sono opportunità che la Sardegna, già in forte ritardo di sviluppo prima dell’emergenza sanitaria, non può permettersi di sprecare”. Lo scrive la Cgil Sardegna in una nota, lamentando l’operato della Giunta circa i fondi europei destinati all’Isola.

La Regione, spiegano nel comunicato, “ha mostrato, purtroppo, tutta la sua inadeguatezza. Ne sono prova sia la gestione dell’emergenza (a iniziare dai ritardi della campagna vaccinale e dal vergognoso trattamento riservato alle persone fragili), sia l’inconsistenza delle misure per i lavoratori e le famiglie in difficoltà”. E ancora, “mostrano quell’inadeguatezza le azioni di governo sconsiderate, come il pasticcio della legge sul piano casa impugnata per incostituzionalità, e l’inconsistenza della Regione dentro il quadro programmatico delle risorse e dei progetti per il Piano nazionale di ripresa e resilienza”.

Per la sigla, “servirebbero idee e strategie, e servirebbe condividere con la più ampia rappresentanza del popolo sardo le scelte che riguardano l’utilizzo delle risorse comuni per il bene collettivo, per disegnare il futuro secondo valori e principi di democrazia e giustizia sociale, di inclusione e solidarietà, secondo un modello di sviluppo sostenibile ecologicamente e socialmente, in una visione autenticamente progressista”.

“Tutto questo manca in Sardegna” incalza la Cgil, “perché la maggioranza al governo appare affaccendata in altre beghe e altri interessi, discussi in ambiti ristretti, anzi ristrettissimi. Ciò accade, esponendoci tutti al rischio di veder vanificate le opportunità di trasformare la tragedia della pandemia in un nuovo inizio, nella totale assenza di confronto, visto che non c’è una sola categoria, sociale o economica, non c’è una sola associazione o organizzazione di rappresentanza, e nemmeno gran parte delle stesse forze politiche, che possa dire di avere un rapporto positivo, o almeno un dialogo aperto sulle cose da fare con il presidente della Regione e con la giunta, se mettiamo da parte le sporadiche iniziative personali di qualche assessore”.

Il sindacato ha “sollecitato, incalzato, proposto e rivendicato azioni e strategie per affrontare sia l’emergenza che la ripartenza. Non c’è stato verso: chi governa continua a farlo in solitudine, sbagliando nel metodo e nel merito. I fondi disponibili, i piani e i progetti per la ripartenza, rappresentano una scommessa sul futuro che non possiamo permetterci di perdere, ed è questa la vera partita che si gioca adesso”, conclude la nota.