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“Sono emerse numerose criticità sul futuro dell’Eurallumina nel corso della videoconferenza” con i segretari Filctem, Femca e Uiltec, la vice ministra Todde, la Regione e i rappresentanti dell’azienda: è quanto si legge in una nota stampa di Filctem Femca Uiltec. L’incontro è stato sollecitato dai sindacati nazionali e territoriali dopo “tre mesi di stallo a causa della crisi di governo e la conseguente attribuzione delle nuove deleghe ministeriali”.

Nel corso della discussione si è parlato dell’imminente approvazione del Dpcm Sardegna, che traccerà il percorso attraverso il quale verrà attuata parte della metanizzazione: “il gas arriverà a prezzo calmierato in un rigassificatore galleggiante ormeggiato nel porto di Portovesme e collegato all’area industriale sulcitana e a quella di Macchiareddu-Sarroch. Si tratta di uno dei due approdi previsti dalla Virtual Pipe Line, che prevede un secondo rigassificatore a Porto Torres”.

Il punto decisamente critico rilevato dalle segreterie regionali e territoriali Filctem, Femca e Uiltec è legato alla “scelta, da parte di Eurallumina di concerto con la vice ministra Todde, di rinunciare all’inserimento degli iter autorizzativi necessari al riavvio della fabbrica in quel Dpcm, che avrebbe potuto garantire una corsia preferenziale legata alla rilevanza strategica di quelle produzioni”. E’ quindi emerso che l’Eurallumina ha invece scelto di avviare la procedura Paur (Procedimento ambientale unico regionale) secondo un percorso che, come ha spiegato nel corso della videoconferenza l’assessore regionale all’Ambiente Lampis, “ridurrà i tempi di una parte sola delle autorizzazioni mentre per le altre l’iter sarà quello consueto”. “Una prospettiva che – sottolineano i sindacati con grande preoccupazione – non fa presagire nulla di positivo”.

Filctem, Femca e Uiltec hanno quindi ribadito che il fattore tempo è prioritario: “Sarebbe assurdo assistere a un nuovo slittamento degli iter autorizzativi, soprattutto in un momento in cui si potrebbero invece accorciare i tempi attraverso il Dpcm Sardegna. I sindacati sottolineano che si tratta di scelte che incideranno sul futuro dello stabilimento e dei suoi lavoratori che attendono ormai da tempo il riavvio delle produzioni. Le categorie inoltre, esprimono preoccupazione per il silenzio dell’assessorato all’Industria sui tempi di realizzazione dei lavori di escavo del porto, sui quali hanno chiesto dettagli senza avere alcun chiarimento, e attendono di sapere quando verrà finalmente firmato il Mou, ovvero il Memorandum d’intesa su tempi e modalità di riavvio dell’Eurallumina”.

L’auspicio è che ci siano presto novità positive e che scelte e impegni confermino la ripresa produttiva entro il 2023.