L’Arcipelago del Sulcis si candida al “Just Transition Fund” con una propria proposta di intermodalità di trasporto urbano, da realizzarsi tramite metropolitana di superficie e nuove ciclovie.
La proposta, depositata ufficialmente nella giornata di ieri, prevede la realizzazione del collegamento dell’area urbana Carbonia – San Giovanni – Sant’Antìoco – Calasetta attraverso una linea di metropolitana di superficie a trazione elettrica su un percorso di circa 27 km. Un tracciato ecosostenibile che, naturalmente, si affiancherebbe al patrimonio ciclabile esistente. “Questa idea – commenta il Sindaco Ignazio Locci – si inserisce nel solco della conversione economica del Sulcis. La transizione energetica pone le comunità davanti al bivio delle nuove scelte produttive: il segmento del Turismo sostenibile (uno degli assi del jtf), rappresenta per l’Arcipelago del Sulcis, infatti, l’occasione per rafforzare quanto di buono fanno nel nostro territorio gli operatori del settore”.
La transizione è cominciata da almeno 10 anni ma adesso occorre creare le infrastrutture necessarie e sostenibili. È innegabile la necessità di collegamento dell’Arcipelago con le porte della Sardegna: aeroporto e porto di Cagliari: “Grazie alla linea di metropolitana di superficie – prosegue il Sindaco – possiamo compiere il completamento della rete trasportistica. Con l’effetto di diminuire il carico di traffico gommato e aumentare la sicurezza dei trasporti. Oltre all’aspetto turistico, con la metropolitana di superficie possiamo rendere il collegamento con il capoluogo alla portata di tutti con un grande vantaggio anche per i pendolari che quotidianamente si recano a Cagliari per questioni di lavoro, studio o necessità”.
Alla metropolitana si coniuga un’altra proposta progettuale, anche in questo caso frutto del confronto con i Comuni di Calasetta e Carloforte: l’implementazione della pista ciclabile esistente, facendo in modo che da Carbonia si giunga fino a Calasetta ma in tutta sicurezza. “Si tratta di progetti estremamente importanti – conclude Ignazio Locci – che garantirebbero, oltre agli aspetti già sottolineati, una spinta allo sviluppo delle piccole e medie imprese, nonché un contributo contro lo spopolamento: agevolare il collegamento con il capoluogo renderebbe il lavoro e, più in generale, la vita, molto più semplici sotto questi punti di vista. Ad ogni buon conto, se non dovessimo ottenere il risultato sperato con il Just Transition Fund, porteremo queste idee progettuali in sede di programmazione regionale e nell’ambito della discussione del ‘”Recovery Plan for Europe'”.