In occasione delle celebrazioni della 76° anniversario della Festa della Liberazione del 25 aprile, questa mattina alle 11 al parco delle Rimembranze, il sindaco Paolo Truzzu ha presenziato alla deposizione della corona d’alloro da parte dei rappresentanti del Comitato 25 aprile di Cagliari. Come disposto dal ministero dell’Interno, anche quest’anno non si possono svolgere manifestazioni civili e con presenza militare, in considerazione dei provvedimenti restrittivi connessi all’emergenza sanitaria.
La stessa Prefettura di Cagliari non ha previsto le consuete cerimonie commemorative. La presenza è stata limitata a una sola autorità deponente, evitando il coinvolgimento di altre autorità o formazioni militari e comunque escludendo qualsiasi forma di assembramento della popolazione.
Anche a Nuoro si è celebrata nel sacrario militare del cimitero cittadino la ricorrenza del 25 Aprile. Alla cerimonia hanno partecipato il sindaco Andrea Soddu, il prefetto Luca Rotondi, il vicesindaco Fabrizio Beccu, il presidente del consiglio comunale Sebastian Cocco e una delegazione dell’Anpi guidata dal presidente provinciale Graziano Pintori.
“In questi momenti particolari per la nostra storia repubblicana causati dalla pandemia – ha detto il sindaco Soddu –, la giornata della Liberazione assume ancora più significato. Il 25 Aprile, che rappresenta la data della memoria, hanno vinto coloro che erano per la libertà e quella libertà l’hanno garantita a tutti. Anche a quelli che la pensavano diversamente, anche a coloro che erano dall’altra parte. Vogliamo celebrare il 25 Aprile con l’auspicio che prevalgano sempre i valori di libertà, di democrazia, di garanzia a chi la pensa diversamente da noi di godere dei diritti più totali. Che siano sempre tutelati i diritti civili e politici, che siano garantite le libertà individuali e il diritto alla celebrazione di queste ricorrenze che rappresentano l’ossatura di uno stato che vuole dirsi democratico”.
“Oggi – ha continuato il sindaco – ringraziamo coloro che si sono sacrificati, che si sono battuti e hanno perso la vita, quelli che sono stati trucidati per garantire a noi di essere qui ad affrontare a testa alta le difficoltà che stiamo vivendo. Con la consapevolezza che se non ci fosse stato quel sacrificio e la vittoria del Fronte di liberazione nazionale, noi qui non ci saremmo stati e non ci saremmo stati in libertà. Auguro che l’anno prossimo – ha concluso Soddu – si possa festeggiare il 25 Aprile nella sua pienezza, in totale condivisione dei valori, dei contatti umani, sociali e di tornare a quella che era la normalità che oggi ci appare come un dono della cui preziosità dobbiamo essere consapevoli”.
A La Maddalena si è svolta la celebrazione dei caduti della Resistenza Sardegna in presenza dell’assessore regionale degli Enti locali, Quirico Sanna.
“Oggi – ha detto l’assessore Sanna, che in mattinata ha deposto una corona d’alloro davanti al monumento ai caduti – rendiamo omaggio al sacrificio dei nostri soldati, di giovani sardi che hanno trovato la morte con un atto di coraggio necessario per ridarci la libertà, in una pagina triste e dolorosa della nostra storia che ha visto fratelli e famiglie combattere gli uni contro gli altri. In questa giornata dell’unità diciamo ancora no a ogni forma di totalitarismo, ben sapendo che la democrazia è un valore che va difeso quotidianamente”.
“Il 25 aprile è una ricorrenza viva, dal forte significato storico e civile, sempre attuale, e rappresenta un momento importante di riflessione per ritrovare, in un’unione di forze e di ideali che travalica ogni differenza politica, un profondo senso di comunità e solidarietà fondato sui valori della libertà e della democrazia, nel deferente omaggio a tutti coloro, tra i quali non pochi sardi, che caddero per difendere questi ideali irrinunciabili, sacrificando la loro vita” ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas.
Nella battaglia di La Maddalena, combattuta nei giorni immediatamente successivi alla firma dell’armistizio per liberare l’isola dall’occupazione tedesca, morirono 28 militari italiani (tra questi undici sardi, quasi tutti giovanissimi) e ci furono oltre quaranta feriti. Per ricordare quello che fu uno dei primissimi atti della Resistenza italiana, il 13 settembre del 2019 è stato inaugurato a La Maddalena un monumento dedicato ai caduti della battaglia, simbolo della Resistenza combattuta in Sardegna, progettato dall’architetto Almo Bramucci e realizzato dall’Anpi, l’Associazione nazionale partigiani, grazie anche al contributo della Regione.
“La delicata fase storica che stiamo vivendo ormai da mesi – prosegue il presidente Solinas – impone oggi a tutti, più che mai, un comportamento responsabile e rispettoso davanti al popolo sardo, messo a dura prova da un’emergenza sanitaria ed economica che non ha precedenti in epoca moderna. Questa ricorrenza quindi sia l’occasione per mettere da parte liti e contrasti tra opposte fazioni e avviare un percorso, in un rinnovato clima di collaborazione, verso un pronto ritorno alla normalità della nostra Isola, accelerando la ripresa produttiva e garantendo un futuro sereno alle nostre comunità, alle famiglie e alle imprese”.