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E’ stato approvato l’emendamento al DL Sicurezza Alimentare (42/2021) presentato dal deputato e componente della Commissione Agricoltura del MoVimento 5 Stelle Alberto Manca, e teso a tutelare i produttori della filiera agroaliomentare e a proteggere i consumatori dalle frodi commerciali. Il lavoro all’emendamento ha richiesto diversi mesi fatti di confronto con l’ICQRF, l’Ispettorato Centrale Repressione Frodi, a cui si aggiungono il costante dialogo con il Consorzio per la Tutela dell’I.G.P. Agnello di Sardegna e l’interrogazione presentata nel dicembre 2020 all’allora Ministra Bellanova per capire se fosse possibile giungere a soluzioni definitive al problema delle frodi in commercio, diventato ormai persistente e fortificato anche dalla vendita on line.

Come si legge nella nota stampa dell’esponente pentastellato, “il 55% dei prodotti agroalimentari che giungono in Italia sono di provenienza estera, talvolta privi della tracciabilità. Negli ultimi tre anni, sono stati oltre 50 mila i capi di agnello sardo per i quali è stata accertata la contraffazione. La norma vigente necessitava di un rafforzamento per tutelare l’intera filiera produttiva: dagli allevatori, ai trasformatori e rivenditori fino ai consumatori finali.
L’esito positivo ha eco anche in Sardegna, dove, soprattutto a ridosso delle festività, i produttori onesti si ritrovano ad essere vittime di uno svantaggio commerciale molto grave da parte di produttori che vendono le carni d’agnello senza etichette, senza poter garantire la tracciabilità all’utente finale”.

“Con l’approvazione dell’emendamento al DL 42/2021 – prosegue Manca – rafforziamo l’efficacia della diffida contro chi commette illeciti alimentari di natura non penale, con un impatto diretto sulla salute dei cittadini, la sicurezza dei nostri prodotti agroalimentari e la tutela delle imprese oneste e di qualità. Al cartellino giallo della diffida – prosegue -, seguirà poi quello rosso delle sanzioni previste dalla normativa in caso in cui l’illecito non venga sanato. Forniremo, così, agli organi di controllo tutti gli strumenti per evitare casi come quello verificatosi in Sardegna dove il Consorzio di Tutela dell’Agnello IGP ha denunciato l’assenza di alcune informazioni importanti relative alla carne, alla sua origine, provenienza, luogo di macellazione e sezione su diversi siti web della grande distribuzione organizzata”, conclude Alberto Manca.