«Oltre al rispetto delle regole e al contenimento della diffusione del virus, tra gli elementi essenziali per uscire dalla situazione in cui ci troviamo c’è la correttezza dei numeri e dei dati che la Regione trasmette ogni settimana al Governo e alle agenzie che valutano i livelli di rischio. In questi mesi di pandemia», ricorda Francesco Agus, primo firmatario di una interrogazione al presidente della Regione e all’assessore alla Sanità, sottoscritta da tutto il gruppo dei Progressisti in Consiglio regionale, «abbiamo chiesto più volte totale trasparenza. Serve la massima chiarezza, in particolare per quanto riguarda i posti di terapia intensiva attivati ed effettivamente operativi negli ospedali della Sardegna».
Solo nelle ultime 24 ore i pazienti gravi ricoverati in terapia intensiva sono stati 8, con un numero di contagi giornalieri ormai stabile da giorni sulle 300 unità: «Nel corso della seconda ondata covid», ricorda Agus, «la Sardegna ha superato il limite del 30 per cento dei posti occupati in terapia intensiva nei mesi di novembre, dicembre e gennaio. Se la pressione sugli ospedali risulta ancora sotto controllo, è importante sapere in primo luogo quale sia, a oggi, la reale disponibilità dei posti letto in terapia intensiva attivati negli ospedali della Sardegna. E, ancora, quanti siano i posti letto per i quali è garantito il personale medico e infermieristico necessario perché le postazioni siano in qualsiasi momento operative per l’assistenza dei pazienti: abbiamo sentito tutti, in questi mesi, gli allarmi lanciati dal personale medico di anestesia e rianimazione che segnalavano carenze sulla reale disponibilità di personale per ritenere tutte le postazioni allestite nei reparti di terapia intensiva pienamente operative. Sono state diverse, a esempio, le attività chirurgiche non legate al covid rimandate o sospese proprio per lo spostamento di rianimatori verso i reparti covid».
La disponibilità del posto letto e dell’attrezzatura per la completa gestione del paziente in terapia intensiva, ricordano i Progressisti, non è sufficiente a considerare operativa una postazione che risulta, invece, carente di personale medico e infermieristico altamente specializzato necessario per l’assistenza dei pazienti: «Queste considerazioni portano a pensare che la reale disponibilità di posti in terapia intensiva non troverebbe conferma coi numeri comunicati in questi mesi dalla Regione Sardegna agli enti nazionali. Chiediamo», conclude Agus, «quale sia l’effettiva disponibilità dei posti letto in terapia intensiva attivati negli ospedali della Sardegna, se questi numeri siano coerenti con quelli trasmessi al Governo, se già solo tutti i 135 posti letto previsti nell’assetto “pre-emergenza covid” della programmazione della rete ospedaliera sarda siano attivati e pienamente operativi. Sarebbe un danno per l’intera isola se questi numeri non corrispondessero”.