Flash News Riaperture, Giorgetti: “Decisione sarà presa forse la prossima settimana”

Riaperture, Giorgetti: “Decisione sarà presa forse la prossima settimana”

Il ministro ha però precisato che, sebbene gli indicatori sui contagi stiano migliorando, ancora non è possibile indicare una data certa

Sulle riaperture se ne parlerà, con molta probabilità, la prossima settimana. La ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, durante l’incontro al Mise con i rappresentanti di Fipe-Confcommercio. Il ministro ha però precisato che, sebbene gli indicatori sui contagi stiano migliorando, ancora non è possibile indicare una data certa. Ma “presumibilmente maggio sarà un mese di riaperture”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il ministro della Salute Roberto Speranza, che sulle sulle riaperture specifica: “è prematuro parlare ora della riapertura delle discoteche. “Non dimentichiamo quello che è successo l’estate scorsa”.

Giovedì le Regioni sottoporranno al Governo la proposta di riaprire in sicurezza ristoranti a pranzo e a cena sfruttando gli spazi all’aperto. Secondo il documento – che aggiorna le linee allegate al Dpcm di marzo – tali indicazioni dovranno essere compatibili col miglioramento dei dati. Allo stesso tempo, si valuterà una riapertura anche di palestre, cinema, teatri e musei.

Un gruppo di coordinamento delle Regioni sta pensando di proporre una revisione dei parametri sulla valutazione del rischio epidemiologico. Tra le ipotesi c’è quella di inserire, tra i parametri, il numero di somministrazioni effettuate nelle singole Regioni. I medici invitano alla prudenza: “Un rallentamento delle restrizioni sarà possibile solo con contagi giornalieri al di sotto di 5.000 casi, mantenendo una larga capacità di testing e riprendendo il contact tracing per il controllo della diffusione dell’epidemia, i ricoveri in area Covid medica e intensiva largamente al di sotto delle soglie critiche, rispettivamente 40% e 30%, e la vaccinazione completata almeno per i soggetti fragili e gli ultra 60enni, categorie a più alto rischio di ricovero e mortalità”.