“Episodi come questi sono il motivo per cui le persone perdono fiducia nelle istituzioni e si allontanano da ciò che, invece, è importante. La Politica. Con la P maiuscola. Un pranzo, cosa vuoi che sia.”.
Così in un post su Facebook la viceministra al Mise Alessandra Todde sulle polemiche per il pranzo ‘proibito’ in un hotel del sud Sardegna di alcuni esponenti politici regionali e locali anche con incarichi istituzionali.
“Si sono incontrati per ‘lavorare’ a Sardara (perché è questa la giustificazione data da alcuni di loro alla Guardia di Finanza che, giustamente, ha fatto i controlli) e – in barba alle regole che valgono per ogni altro cittadino Sardo ed Italiano in zona arancione -, si sono riuniti in un pranzo, di fatto, proibito – riassume l’esponente del Governo – Le regole evidentemente valgono per tutti i comuni mortali ma non per chi utilizza i propri incarichi per derogare dalle stesse regole che pretende di imporre agli altri, senza, per altro, rispettarle e farle rispettare lui stesso.
Troverei questo comportamento odioso in un momento ‘normale’, ma lo trovo ancora più avvilente – sottolinea Todde – in una situazione come quella che stiamo vivendo in cui gli imprenditori vedono svanire i sacrifici di anni e le persone normali sperimentano scenari di incertezza e di povertà inediti anche per chi, prima della pandemia, stava discretamente bene”. “Ho passato 30 anni della mia vita a lavorare e a fare impresa senza utilizzare un euro di soldi dello Stato.
Negli ultimi 18 mesi – ricorda – prima da Sottosegretaria e adesso come ViceMinistro al Governo del nostro Paese – mi ricordo chi ogni giorno mi paga, i cittadini, e il perché devo impegnarmi al massimo. E come politica, mi indigno. Episodi come questi sono il motivo per cui le persone perdono fiducia nelle istituzioni e si allontanano da ciò che, invece, è importante. La Politica. Con la P maiuscola”.