“La Sardegna da lunedì entra in un nuovo lockdown. A sentire il Presidente le responsabilità non sarebbero legate alla pessima gestione della sanità e alla peggior campagna vaccinale d’Italia ma agli algoritmi e ai ‘cittadini che non hanno rispettato i limiti’. Sarebbe un fatto gravissimo se tra questi ci fossero persone di stretta fiducia del Presidente e da lui nominati in enti, aziende, gabinetti, Giunte inspiegabilmente riuniti a tavola, contro ogni regola, non si sa bene a fare cosa, a parlare di cosa e in qualità di cosa“. E’ la grave accusa lanciata dai consiglieri del gruppo dei Progressisti Francesco Agus, Laura Caddeo, Diego Loi, Maria Laura Orrù, Antonio Piu, Gianfranco Satta e Massimo Zedda, in un comunicato stampa.
I consiglieri si riferiscono alle dichiarazioni, rilasciate questa mattina dal Presidente della Regione in occasione dell’inaugurazione dell’hub vaccinale di Quartu circa alcuni “atteggiamenti non propriamente responsabili” da parte dei cittadini, che avrebbero condotto l’Isola verso la tanto temuta zona rossa.
“Sarebbe una vergogna per l’intera isola, inaccettabile a fronte dei sacrifici fatti da tutti nell’ultimo anno. Il gruppo dei Progressisti presenterà un’interrogazione e pretenderà che già nella giornata di martedì in Consiglio venga chiarito ogni minimo dubbio su questa vicenda indecorosa – concludono i Progressisti – non è accettabile nemmeno il solo pensare che le regole valgano solo per le persone normali che pagano le tasse e si attengono alle norme e che parallelamente possa esistere una casta di impuniti che può fare tutto quello che vuole“.
Risponde il capogruppo in Consiglio Regionale Lega Salvini Sardegna
“In una situazione delicata come quella che attualmente viviamo, con l’isola che si accinge ad essere relegata in zona rossa per due settimane, riteniamo quanto mai sconveniente che a infrangere le regole siano proprio chi dovrebbe dare il buon esempio”, ad affermarlo in una nota stampa il capogruppo in Consiglio Regionale Lega Salvini Sardegna.
“Ci dissociamo da tali atteggiamenti e ci teniamo a precisare che nessuno dei Consiglieri appartenenti al nostro gruppo politico era presente al pranzo che tanto giusto sdegno ha suscitato. A giudicare il comportamento saranno poi gli organi competenti, nei quali nutriamo massima fiducia”, conclude Giagoni.