In primo grado Tiziano Renzi e Laura Bovoli sono stati condannati a un anno e 9 mesi di carcere. I genitori dell’ex premier hanno sempre respinto le accuse.

Il processo in Corte d’appello a Firenze inizierà il prossimo 11 giugno, come scrive oggi il Fatto. I genitori dell’ex premier sono accusati di aver emesso due fatture per operazioni inesistenti tramite due società, la Eventi 6 e la Party Srl. In primo grado, nell’ottobre 2019, sono stati condannati a un anno e nove mesi di reclusione.

Imputato nello stesso processo anche Luigi Dagostino, condannato in primo grado a due anni per le fatture pagate dalla Tramor Srl, di cui era amministratore, alle società ritenute dai pm della famiglia Renzi, e per truffa.

Al centro della vicenda due fatture pagate dalla Tramor: una emessa dalla Party Srl per un valore di 24.400 euro con oggetto “Studio di fattibilità commerciale per collocazione area destinata al ‘food ’nel vostro nuovo insediamento nei pressi del The Mall”, studio per l’accusa “mai effettuato”; la seconda fattura emessa dalla Eventi 6, valore 140.000 euro, per uno studio secondo i pm “mai effettuato”.

La difesa di Tiziano Renzi e Laura Bovoli

Tiziano Renzi ha sempre negato l’emissione di fatture false, sostenendo che esistevano “solo tante tasse vere, tutte pagate fino all’ultimo centesimo”. Analoga la linea difensiva di Laura Bovoli, che ha sempre sostenuto di non aver mai truffato nessuno e di aver pagato tutte le tasse, creando anche posti di lavoro.