Un giovane atleta impegnato in una figura di parkour, in un'immagine d'archivio. È ricoverato in prognosi riservata all'ospedale di Alessandria il 17enne precipitato ieri sera dal ballatoio della ex cantina sociale di Canelli (Asti), edificio in disuso sul quale pende ordinanza fallimentare. Un volo di circa cinque metri che, secondo i primi accertamenti dei carabinieri, è stato un incidente. La procura dei minori di Torino ha aperto un fascicolo. Il ragazzo era in compagnia di sette amici, tutti minorenni. Sembra che spesso alcuni di loro, proprio in quello stabile, facessero parkour, disciplina francese che consiste nell'abilità di compiere velocemente un percorso superando qualsiasi genere di ostacolo.

Un volo di cinque metri da uno stabile in disuso, dove spesso faceva parkour, disciplina francese che consiste nel superare qualsiasi genere di ostacolo in acrobazia. È ricoverato in gravissime condizioni, all’ospedale di Alessandria, il 17enne soccorso ieri sera a Canelli, nell’astigiano, dopo essere precipitato da un balcone senza balaustra della cantina ‘Canei’ di via Buenos Aires, sottoposta a ordinanza fallimentare e chiusa ormai da una decina d’anni.

Con lui alcuni amici, tutti minorenni, che pare fossero abituati a rimbalzare su tetti, muri e scale come richiede questa disciplina urbana estrema.

L’intrusione di ieri sera nell’edificio abbandono, secondo quanto riferiscono alcuni residenti della zona, non era la prima. Ed anche qualche ragazzo del paese, famoso per i suoi spumanti e per le storiche case vinicole, si lascia scappare che prima d’ora “non era mai successo nulla”. Eppure il sindaco, Paolo Lanzavecchia, sostiene che “al Comune non risultino attività di quel genere tra i giovani”.
“Segnalazioni non ne sono arrivate. I ragazzi non sono entrati da pubblica via, ma dal retro, zona ferroviaria”, spiega il primo cittadino, rivelando di “aver parlato col padre e di avergli garantito tutta la vicinanza dell’amministrazione comunale”. Che, per altro, aveva fatto richiesta da tempo di bonificare e sistemare l’area della ex Cantina, ma si trattava “solo di un problema di decoro urbano e recupero ambientale. Non abbiamo mai avuto motivo di pensare – conclude il sindaco Lanzavecchia – a un problema di sicurezza”.

Le indagini dei carabinieri dovranno appurare se realmente i ragazzi praticassero tra i meandri dell’ex cantina il parkour, una disciplina che partita dalla Francia ha già fatto diverse vittime in Italia. Un ragazzo di 20 anni, lo scorso anno fu trovato morto sul tetto del vagone di un treno della linea della Valsugana Trento-Primolano. Nel 2019 altri due giovani morirono o sono rimasti gravemente feriti per lo stesso motivo: un rapper di 19 anni, morì mentre si lanciava in salti acrobatici in un parcheggio a Frosinone. Il ragazzo era precipitato dopo un volo di quindici metri, schiantandosi al suolo. Nel Comense tre adolescenti brianzoli avevano deciso di fare un percorso di parkour sui tetti di una zona industriale. Uno di loro, un 16enne, precipitò da un’altezza di cinque metri e fu trasportato incosciente in ospedale. Nata in Francia negli anni ’80, il parkour è stato inventato da David Belle, che iniziò a praticare a Lisse, un sobborgo di Parigi, le tecniche apprese giocando da bambino nei boschi della campagna francese. Prendendo spunto dal “percorso del combattente”, ovvero il percorso di guerra utilizzato nell’addestramento militare, sostituì la c con la k per suggerire aggressività ed elimino’ la s muta percè’ contrastava con l’idea di efficienza. I praticanti del parkour sono chiamati “traceurs” (creatori di percorsi). Da allora quello che viene considerato uno sport, nonostante esponga ad alti rischi, ha fatto proseliti in tutto il mondo. Spesso però, come nel caso degli incidenti avvenuti in Italia, viene praticato senza alcuna regola di sicurezza.