I Consiglieri regionali del Pd hanno inviato una lettera aperta al Commissario governativo per l’emergenza Covid-19, il Generale di Corpo d’Armata Francesco Figliulo in occasione della sua visita odierna in Sardegna, impossibilitati a incontrarlo perché non è “prevista alcuna possibilità di incontrarla, vorremmo segnalarle la grave situazione in cui si versa la campagna di vaccinazione antiCovid-19 nella nostra Regione”.
“La Sardegna – scrivono Gianfranco Ganau, Rossella Pinna, Roberto Deriu, Valter Piscedda, Piero Comandini, Salvatore Corrias, Giuseppe Meloni, Cesare Moriconi -, in questo drammatico frangente pandemico, che oramai da un anno ha messo a dura prova le sue energie individuali e collettive, è giunta allo stremo delle forze così come lo è la nostra sanità che ha pagato duramente anni di contenimento della spesa e di tagli al personale. l gruppo del Partito Democratico manifesta tutta la sua preoccupazione insieme ad un profondo senso di partecipazione nei riguardi delle imprese sarde, in special modo quelle legate al comparto turistico, della ristorazione, della cultura e dello sport, nella consapevolezza che una più decisa ed efficace lotta al virus rappresenti l’unica vera soluzione alla loro crisi. Le altre misure, governative e regionali, possono infatti solo attenuare il problematico stato finanziario delle attività economiche dell’Isola”.
“L’avvio del Piano strategico nazionale di vaccinazione e della campagna regionale ad esso riferita – spiegano i consiglieri dem a Figliuolo -, hanno indotto nella popolazione sarda la speranza di vedere allontanarsi sia i rischi per la salute di tutti in generale , sia la ripresa della socialità e delle normali attività di lavoro, di impresa, di studio. Questa grandissima attesa, non può essere tradita da una capacità di organizzazione inefficace, tentennante o opaca, ma al contrario impone un’adeguata ed efficiente gestione della campagna di vaccinazione, con una macchina che dispieghi le proprie forze in maniera omogenea su tutto il territorio regionale, senza differenze significative ed ingiustificate tra territori”.
“Come le è noto – affermano i consiglieri regionali del Pd – nella nostra regione la campagna di vaccinazione procede con estrema lentezza. A quattro mesi dall’avvio solo il 3,84% della popolazione sarda ha completato la vaccinazione e quest’ultima prosegue con gravi ritardi e incomprensibili disomogeneità, nonché disparità tra le categorie e tra i diversi distretti sociosanitari”. Secondo i consiglieri del Pd i nodi della situazione riguardano il mancato coinvolgimento dei Medici di Medicina Generale in servizio e ADI, dei Medici e Infermieri in pensione come volontari, la priorità d’accesso per le categorie più a rischio, l’accantonamento del 30% delle dosi consegnate, ma anche l’Informazioni in tempo reale e chiedono a Figliolo un “un cambio di passo”.
“Le diverse categorie considerate prioritarie, in particolare i soggetti deboli e i loro caregiver, i tanti, i troppi che in questo momento si sentono abbandonati dallo Stato e dalle istituzioni, non possono non avere un chiaro orizzonte temporale entro il quale essere ‘tratti in salvo’ sulla scialuppa dei vaccini. Che la Regione Sardegna risulti costantemente al penultimo o all’ultimo posto per le vaccinazioni eseguite fin qui – concludono – è segno chiaro dell’urgenza di una attenzione maggiore e cioè della necessità che si facciano più stringenti non soltanto la collaborazione tra la Regione e la Struttura Commissariale Nazionale ma anche un esercizio di verifica e controllo da parte dello Stato perché la Sardegna e i sardi non meritano di stare all’ultimo posto”.