vaccino

“La notizia della vaccinazione per i dipendenti regionali dell’assessorato alla sanità se fosse veritiera deve essere subito oggetto d’indagine da parte delle Autorità competenti. Non è accettabile che si possano avere dubbi sulla trasparenza dei percorsi vaccinali mentre migliaia di persone che garantiscono servizi alla cittadinanza, persone con patologie con le relative complicanze e persone anziane, ancora non vengono vaccinate”, la denuncia arriva dall’Usb Pi Sanità-Sardegna. Nella nota stampa, dal sindacato affermano che “il vaccino deve essere un diritto uguale per tutti e per tutte. Questo l’Usb lo ha rivendicato a livello Nazionale in data 11 marzo ma è una lotta che continuiamo a portare avanti senza sosta. Non consentiremo mai che si possa mettere in discussione un diritto inalienabile come il diritto alla salute e alle cure. Continueremo a rivendicare il ritorno a una sanità nazionale, pubblica e universale”.

“Non comprendiamo inoltre come mai nonostante le numerose rivendicazioni e appelli portati all’attenzione da parte dell’Usb Sanità verso i vari vertici Regionali, ancora non sono state date disposizioni per il pagamento delle festività infrasettimanali. L’Arnas “G. Brotzu” , l’Ats e le diverse Aou possono procedere al pagamento solo qualora pervenissero le disposizioni da parte del competente Assessorato alla Sanità considerate le disposizioni impartite per la sospensione del pagamento date dal medesimo con note prot.25309 del 19/10/2017 e prot. n.27126/2018″, prosegue il comunicato.

“Rimangono inoltre ancora nel limbo le famose risorse incentivanti rappresentate in pompa magna da ridistribuire verso tutti gli operatori che con grande spirito di abnegazione hanno affrontato la fase drammatica della Pandemia. Per il momento queste somme si sono rivelate solo uno slogan di propaganda, infatti ad oggi nessun incentivo identificato come Bonus Covid è mai arrivato al personale sanitario, tutto rimane in silenzio. Basta con la retorica degli eroi, tutti gli operatori della sanità; medici, infermieri, Oss e tutti gli operatori sanitari, tecnici e amministrativi meritano rispetto e dignità. Chiediamo immediatamente un cambio di rotta, se cosi non fosse siamo pronti con i lavoratori e le lavoratrici a mettere le tende sotto l’assessorato della Sanità”, concludono dall’Usb.