Era uscito dal lockdown il marzo scorso e ora ripiomba nuovamente in zona rossa. Il Comune di Bono ha annunciato nuove restrizioni valide fino al 6 aprile. L’annuncio è stato diramato su Facebook dal sindaco del comune, Elio Mulas.
L’ordinanza è stata emanata dopo una lunga discussione con il Prefetto di Sassari, il responsabile Covid per il nord Sardegna e il direttore generale dell’assessorato alla sanità. “Sappiamo di chiedere un ennesimo, dolorosissimo, sacrifico a tante famiglie e tante attività, e auspichiamo – scrive – che la Regione ci possa supportare una volta che, terminata l’emergenza sanitaria, dovremo affrontare quella economica”. Bono è il sesto comune sardo in lockdown.
L’ordinanza con cui il sindaco istituisce di nuovo la zona rossa in tutto il territorio del Comune vieta ogni spostamento da e per il paese, se non per motivi di lavoro, di comprovata necessità o di salute. Disposta la didattica a distanza per tutte le scuole di ogni ordine e grado, con l’eccezione di chi debba svolgere attività laboratoriale e in caso di attività funzionale all’inclusione scolastica degli alunni con disabilità o bisogni educativi speciali.
L’attività motoria è permessa individualmente e in prossimità di casa propria. Sospese le attività commerciali al dettaglio, a eccezione di alimentari e generi di prima necessità. Consentito vendere fiori e piante, sono invece sospesi il commercio ambulante e il mercatino settimanale.
Restano aperte edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie, mentre sono sospese le attività di bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie e simili, a parte mense, catering e la ristorazione negli alberghi limitatamente ai propri clienti. Consentita la consegna a domicilio e fino alle 22 anche l’asporto. Gli uffici comunali resteranno chiusi al pubblico, così come sono inibite strade e piazze nei centri urbani dove si può creare assembramento. Istituito il divieto di circolare fuori da casa dalle 22 alle 5. La mascherina è obbligatoria anche all’aperto negli spazi adiacenti ai luoghi e ai locali aperti al pubblico. È vietata ogni forma di assembramento nei luoghi pubblici, sono vietate le feste nei luoghi al chiuso e all’aperto, comprese quelle legate a cerimonie civili e religiose, anche in abitazioni private.