I sardi al quarto posto in Italia tra i morosi di luce e gas, i dati elaborati dal comparatore di tariffe Prezzogiusto, sulla base delle recenti statistiche diffuse dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, l’Arera, confermano un divario tra Nord e Sud.
Dall’analisi del fenomeno su base regionale emergono numeri allarmanti. Tra i clienti domestici in regime di maggior tutela, la Campania risulta la regione con la percentuale più alta di sospensione per morosità col 6%.
Al secondo posto, non lontano dai campani, la Sicilia (5,5%), poi Lazio e Calabria (4,5%) al terzo, e Sardegna (4,2%) al quarto. Seguono Puglia (3,6%), Umbria e Abruzzo (3,4%), Toscana (3,3%), Molise e Basilicata (2,9%). Al Centro-Nord tutti sotto la soglia del 3%: Liguria e Trentino Alto Adige (2,7%), Lombardia (2,6%), Piemonte (2,4%) e Friuli Venezia Giulia, che registra il 2,3% di sospensioni. Guidano la classifica Marche (2,2%), Emilia Romagna e Veneto (2,1%) e, infine, la più virtuosa, la Valle D’Aosta, con l’1,3%.
I dati non cambiano in regime di mercato libero: la Campania arriva al 10% di sospensioni, Sicilia e Calabria sono poco distanti, rispettivamente al 9,7% e 9,2%. Più stacco per Puglia (6,7%), Sardegna (6,1%), Umbria (5,9%) Lazio e Toscana (5,6%). A metà classifica, non troppo distanti tra loro, troviamo Molise e Basilicata (5,5%), Abruzzo (5,4%), Liguria 4,8%), Lombardia (4,5%), Marche (4,3%) Emilia Romagna (4,2%), e Piemonte (4,1%). Guidano la classifica Veneto (3,4%), Friuli Venezia Giulia (2,9%), Valle D’Aosta (2,2%) e Trentino Alto Adige (1,8%).
Da questi numeri emerge chiaramente che i casi di mora possono verificarsi più frequentemente di quanto generalmente si pensi.
“È molto importante – raccomandano da Prezzogiusto – sapere come muoversi per uno switch fornitore nel caso di una sospensione per morosità. Capita sempre più spesso, infatti, che i nostri clienti restino bloccati nelle attivazioni perché non sanno che, proprio a causa di morosità pregresse, la maggior parte dei fornitori non autorizzano la pratica finché la morosità non viene sanata”.