Proseguono le indagini relative ai reati di danneggiamento aggravato e di inadempimento e frode in pubbliche forniture riferite all’appalto per la sanificazione dell’Ospedale di Lanusei e degli altri locali, tra i quali le sedi della Guardia Medica, di competenza dell’Assl di Lanusei. Le indagini sono coordinate dal pm Gualtiero Battisti, dalla Procura della Repubblica di Lanusei, e condotte dai Carabinieri della Compagnia e della Stazione di Lanusei e dai Carabinieri del Nas di Sassari.
Le indagini sono iniziate ad inizio del mese di gennaio di quest’anno, da accuse di minacce perpetrate da ignoti “contro i vertici dell’Assl di Lanusei e da denunce incrociate – spiega il procuratore di Lanusei Biagio MAzzeo -, provenienti per un verso dai lavoratori della Società Cooperativa In Linea di San Cataldo (Provincia di Caltanissetta), la quale era risultata, a fine anno 2020, aggiudicataria dell’appalto per la sanificazione, per altro verso dai vertici dell’Asl, relative in prima battuta a danneggiamenti dei macchinari utilizzati per la sanificazione, in secondo luogo a condotte gravemente inadempienti degli obblighi assunti dalla Cooperativa con l’aggiudicazione dell’appalto”.
In considerazione di queste denunce, a cui è seguita l’acquisizione di informazioni sui fatti denunciati, si era resa necessaria, a fine del mese di gennaio, “e precisamente il giorno 30, una perquisizione dell’ospedale e presso le varie sedi della Guardia Medica, e in alcune abitazioni di alcuni degli operai locali (tutti quanti residenti a Lanusei o in altri centri dell’Ogliastra) assunti dalla Cooperativa In Linea per svolgere il servizio di sanificazione”, spiega Mazzeo. Le perquisizioni, eseguite da militari della Compagnia e della Stazione Carabinieri Lanusei, con la collaborazione del Nas, si erano concluse “con il sequestro penale a fini probatori dei macchinari, degli strumenti e delle sostanze usate per lo svolgimento delle attività dai lavoratori della Cooperativa”.
Ne era seguita, da parte della Assl, l’interruzione dei rapporti contrattuali con la Cooperativa In Linea e l’assegnazione del servizio di sanificazione, fondamentale, com’è comprensibile in considerazione dell’emergenza Covid-19, ad un’altra società, la quale sta a tutt’oggi svolgendo regolarmente le attività richieste e prescritte dalla Direzione dell’Azienda Sanitaria. Lunedì scorso, 15 marzo, il Sostituto Procuratore, Battisti ha disposto la consegna dei beni sequestrati, per tramite dei Carabinieri di Lanusei e del Nas di Sassari, ad un consulente, individuato nell’ambito del Dipartimento di Chimica e Farmacia dell’Università di Sassari, “allo scopo di verificare se le sostanze usate dalla Coop “In Linea” per la sanificazione dei locali sanitari fino al 30 gennaio ultimo scorso (data della perquisizione e dei sequestri) fossero quelle prescritte nel bando di appalto e, comunque, se tali sostanze, unitamente ai macchinari in sequestro, siano state utilizzate, dalla Cooperativa In Linea, in modo conforme alle specifiche tecniche (e a quanto disposto nel disciplinare di gara). Questo – prosegue il Procuratore Biagio Mazzeo – in quanto nei luoghi sottoposti a perquisizione sono stati trovati, oltre a quantitativi del prodotto sanificante previsto (e previsto come obbligatorio) nel bando di gara, anche importanti quantitativi di prodotti diversi. Si sospetta comunque, inoltre, che i lavoratori della Cooperativa non abbiano svolto, in tutto o in parte, le lavorazioni prescritte in conformità al contratto stipulato con l’Assl, con il rischio di mettere in pericolo non solo il personale sanitario ma anche, e soprattutto, i pazienti ricoverati in ospedale o assistiti o curati presso gli altri servizi dell’Assl di Lanusei, locali in cui avrebbe dovuto essere svolta, dalla Cooperativa, l’attività di sanificazione”.
Il consulente del pubblico ministero riceverà nei prossimi giorni, dai Carabinieri, i reperti sequestrati e riferirà alla Procura, sulle problematiche e sui fatti, nel termine di novanta giorni. Sono intanto al vaglio degli inquirenti anche le modalità attraverso cui sarebbe avvenuta, a fine anno 2020, l’aggiudicazione dell’appalto alla Cooperativa siciliana, allo scopo di verificare se ci siano state, in quella fase, irregolarità e, in caso positivo, chi ne sia responsabile.