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Palestre e centri sportivi chiusi hanno influito negativamente sulla salute e sullo stato sociale in generale. Lo ha dichiarato il presidente dell’associazione Banca sos alimentare e culturale onlus, Francesco Giganti. “Molti giovani – dichiara – decidono sempre più di sfogare le proprie ansie verso le dipendenze, ormai privati di ogni svago legato allo sport. La Regione Sardegna doveva agire nell’interesse dei sardi copiando la Regione Valle d’Aosta, vietando gli sbarchi dalle zone infette. I divieti si fanno in via precauzionale e per preservare i risultati ottenuti, non quando si è disperati in zona rossa”.

“Ora che le attività commerciali stavano riaprendo data la sofferta ma conquistata zona bianca, il mondo del fitness e le palestre si apprestava a riaprire” scrive in una nota, Giganti. “Invece ormai chiuse da un anno per il rischio contagi, senza guadagni e benefici per gli affiliati, resteranno ancora chiuse da ultima ordinanza regionale, mentre nella stessa sarà permesso ai cittadini delle regioni rosse la libera circolazione su suolo sardo. Le palestre non potranno mai essere pericolose tanto quanto far entrare queste persone nell’isola che fuggono dalle zone rosse con la scusa delle vacanze nelle seconde case e eludono i controlli volutamente agli sbarchi”.

Insomma, “il diritto al lavoro è più importante che farsi la vacanza Pasquale a spese dei sardi” denuncia. “Ancora una volta due pesi due misure”.