Israele è il “primo sospettato” dell’attacco di mercoledì alla nave portacontainer Shahr-e Kord. Lo ha riferito il quotidiano iraniano ‘Nour News’, citando un membro del team tecnico che sta indagando sull’incidente.
“Date la posizione geografica della nave e il modo in cui è stata presa di mira, c’è una forte possibilità è che questo atto terroristico sia stato compiuto dal regime sionista”, ha detto la fonte, riferendosi a Israele. Sabato scorso il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Saeed Khatibzadeh ha classificato l’incidente di mercoledì come un attacco di sabotaggio in violazione del diritto internazionale e del diritto del mare, riferendo che le agenzie competenti sono state incaricate di identificare la causa dell’incidente.
L’Iran afferma che il cargo Shahr-e Kord navigava lungo la rotta dall’Iran all’Europa e che il suo scafo è stato colpito da un oggetto esplosivo mentre si trovava in acque internazionali nel Mediterraneo, provocando lo scoppio di un incendio nel luogo dell’esplosione. Riferisce Khatibzadeh che l’incendio è stato spento e nessun membro dell’equipaggio è rimasto ferito. Nel suo commento, la fonte di ‘Nour News’ ha indicato che si ritiene che più oggetti ad alto potenziale esplosivo abbiano colpito i container sul ponte della nave, oggetti che potrebbero essere stati lanciati da un aereo. Venerdì il proprietario di Shahr-e Kord, l’IRISL, ha descritto l’attacco alla nave come un “atto terroristico” e “pirateria navale”.
I funzionari israeliani non hanno commentato né l’incidente né le accuse di coinvolgimento.
Fonte Sputniknews