La vittima ha subito diversi traumi e interventi ricostruttivi al volto Lo spietato pestaggio che ha visto vittima il cittadino tortoliese Maurizio Cheri, di anni 43, era scaturito da banalissima discussione tra utenti della strada. Nel pomeriggio del 25 novembre ultimo scorso, Cheri stava percorrendo in sella alla sua bicicletta la via Cavallotti di Tortolì quando un’auto, con a bordo due giovani, procedendo ad elevata velocità e non rispettando la segnaletica stradale, lo avrebbe certamente investito se egli non ne avesse udito il forte rumore del motore e non avesse avuto prontezza di riflessi nel lanciarsi a bordo strada.
A seguito dell’improvviso shock e della manifestazione delle proprie rimostranze, è stato prima buttato giù dalla bici e poi tramortito con ferocia con scariche di colpi al viso. Ora Nicola Stochino di Arzana e Marcello Muggianu di Talana, entrambi 26enni, dovranno ora risponderne due 26enni ogliastrini, accusati di lesioni gravissime cagionate per futili motivi e di omissione di soccorso, a seguito dell’ordine di arresto emesso dal GIP del tribunale di Lanusei.
Sul posto, oltre ai sanitari del 118, erano prontamente intervenuti in aiuto del Cheri, rinvenuto in una pozza di sangue, i Carabinieri di Tortolì, i quali, con sensibilità e capacità investigativa, avevano dato conforto al ferito e nel frattempo avevano raccolto le prime fondamentali informazioni per avviare le indagini, prima che venisse condotto d’urgenza all’Ospedale di Lanusei, dove restò immobilizzato per la lunga degenza. Mentre Cheri veniva sottoposto a vari interventi chirurgici al volto, con solerti indagini i Carabinieri di Tortolì, coordinati dal Pubblico Ministero Giovanna Pina Morra, hanno meticolosamente ricostruito la dinamica degli eventi con raccolta di informazioni e mediante l’acquisizione di numerosi video catturati dagli occhi delle telecamere di sorveglianza della zona, confermando così la responsabilità dei due agressori.
La gratuità e la ferocia del vile evento aveva scosso pesantemente la comunità tortoliese. “Un gesto intollerabile – aveva scritto in una nota ufficiale il Sindaco di Tortolì, Massimo Cannas – scaturito da futili motivi e totalmente estraneo alla cultura della nostra comunità. Mai rinunciare alle regole del rispetto e del confronto soprattutto in un momento storico come questo, già particolarmente teso.
Al nostro concittadino, Maurizio Cheri, esprimiamo piena solidarietà e vicinanza con un grande augurio di pronta ripresa. Certi che – aveva concluso Cannas – la giustizia faccia il suo corso”. E la giustizia ha effettivamente fatto il suo corso.