“Con numeri da zona bianca e il notevole successo della somministrazioni dei vaccini, il comitato scientifico si attivi per rivalutare il rischio di contagio legato intorno al mondo degli eventi fieristici, soprattutto quelli di modeste dimensioni e all’ aperto”. Questo è il grido dei portavoce di AFI (fieristi Italiani), Ivan Scarpa.
“Assistiamo con positività e speranza alle nuove ipotesi che si stanno facendo strada per tante attività economiche, visto il netto calo dei contagi e della pressione ospedaliera” scrive in una nota Scarpa. “Come giusto che sia, dopo un anno alla finestra noi fieristi non possiamo stare a guardare ma richiedere un immediata risposta da parte delle Istituzioni su una data di ripartenza per il nostro comparto e circa le misure di prevenzione con cui operare”.
Una categoria allo stremo e “completamente abbonata a se stessa nonostante siano più di un milione le partite Iva in Italia che operano direttamente o indirettamente negli eventi fieristici. Queste partite Iva registrano la Sardegna al primo posto nella proporzione partite Iva del settore e abitanti e forse hanno come colpa esercitare la loro unica attività economica non tra quattro mura ma ‘itinerando’ e in un gazebo o in un banco”.
“Pochissime occasioni di lavoro nel 2020 – prosegue la nota – il fermo totale che perdura del 16 Ottobre, nulle o del tutto insufficienti le misure di sostegno economico, stanno preparando una vera bomba sociale con famiglie sempre più indebitate, richieste di sfratto all’ordine del giorno e impossibilità nei pagamenti di utenze, portando così tante persone al disperato e ultimo passo dell’ affidare ultime speranze di salvezza a chi i soldi li presta si ma non con limpidezza e trasparenza”. Conclude Scarpa dicendo che “è assolutamente necessario dare nuove occasioni di lavoro, ragionare sul fatto che un piccolo evento di natura fieristica all’ aperto, con regole precise ed efficaci, non è certamente più pericoloso dei fiumi di gente che si vedono riversarsi nei centri cittadini, nei centri commerciali o dei mercatini rionali che altro non sono che i cugini più fortunati dei piccoli eventi fieristici che si sono sempre svolti e continuano a svolgersi in piena sicurezza in tutta Italia. Confido in un intervento del nostro Presidente della Regione e dell’Assessore al turismo affinché possano farsi da portavoce verso Roma del nostro dramma”, conclude.