Nuova caccia alla svolta. Domani a Cagliari arriva l’Atalanta e la squadra di Eusebio Di Francesco è costretta a cercare anche con una big i punti che servono per provare a lasciare il terzultimo posto in classifica. Nelle scorse settimane qualche segnale positivo. Ma i rossoblù sono in piena crisi: un punto nelle ultime otto partite e un gol nelle ultime cinque. Con la vittoria che manca sempre dallo scorso 7 novembre.
“Siamo in difficoltà – ha detto il mister alla vigilia della gara – ma abbiamo voglia di rifarci: quello che mi dá la forza è il sostegno ricevuto anche in questo momento. Mi fa stare male vedere il Cagliari in questa posizione”. Oggi c’è stata una visita di incoraggiamento dei tifosi fuori dal ritiro con tifo e cori, in concomitanza con la gara della Primavera. E Di Francesco ha espresso la sua soddisfazione per la manifestazione di affetto nei confronti della squadra. Atalanta che a volte con le piccole si inceppa. “Ma noi dobbiamo pensare solo a noi stessi – ha detto il tecnico – e dare una risposta sia fisica sia mentale stando il più possibile compatti. L’Atalanta è una squadra importante con un’identità molto forte. È brava a partire dal basso e a creare ‘catene’ in diverse parti del campo”.
Il Cagliari schiererà ancora la difesa a tre come con la Lazio. Niente esordio dal primo minuto per Asamoah (“è ancora presto, non gioca da tanto”), Di Francesco recupera anche Duncan, Deiola, Lykogiannis (per il greco ballottaggio con Tripaldelli) e Klavan. Le scelte sulla formazione dipenderanno anche dallo stato di forma dei giocatori rientrati nel gruppo soltanto ieri. Ma una cosa è certa: a Di Francesco servono soprattutto i due centrocampisti, anche non al 100%. C’è poi il discorso Nainggolan, uomo chiave della squadra che però deve trovare ancora la condizione migliore: quattro volte su sei non ha concluso la partita.
“Sta crescendo, tutti quanti ci aspettiamo molto da lui – ha detto Di Francesco – anche se però sarebbe un errore dipendere solo da lui”.