Prosegue il braccio di ferro tra il Comune di Cabras e la Soprintendenza dei Beni Culturali per il restauro a Cagliari di alcune statue dei Giganti di Mont’e Prama ospitate nel museo del centro dell’Oristanese. L’amministrazione, come chiede anche la Regione, vorrebbe che i lavori fossero eseguti in loco e teme che dopo la conclusione degli stessi le statue possano non tornare a Cabras, mentre la Soprintendenza ritiene che i laboratori di Cagliari possano essere il luogo adatto per questo tipo di restauro.
I carabinieri del Nucleo tutela patrimonio stanno lavorando d’iniziativa per la verifica su una presunta violazione dell’articolo 19 del Codice dei beni culturali e del paesaggio del 2004 dopo che, due giorni fa, la direttrice della Soprintendenza, Mara Picciau, si era recata al museo di Cabras per un sopralluogo, ma aveva trovato la struttura chiusa.
A decidere la serrata per 8 giorni (sino al 17 febbraio), con una ordinanza d’urgenza, era stato lo stesso sindaco di Cabras, Andrea Abis, per evitare che azioni di protesta potessero “determinare un pericolo per la sicurezza del patrimonio archeologico e dell’intero complesso museale”.
La decisione può però avere delle ripercussioni visto che il codice recita: “I soprintendenti possono procedere in ogni tempo, con preavviso non inferiore a cinque giorni, fatti salvi i casi di estrema urgenza, ad ispezioni volte ad accertare l’esistenza e lo stato di conservazione o di custodia dei beni culturali”. Ma il sindaco, che conferma la manifestazione prevista per domani sabato 13 alle 10 davanti al Museo per dire no allo spostamento delle statue, si dice convinto “di avere agito nell’interesse pubblico generale” e “pienamente consapevole di tutte le questioni che possono svilupparsi”.
Intanto gli specialisti dell’Arma stanno acquisendo tutta la documentazione relativa al restauro, tutte le mail tra Soprintendenza e Comune, anche quella via Pec in cui veniva annunciata l’ispezione. Al termine di tutti gli accertamenti i carabinieri invieranno una relazione in Procura.