I carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Cagliari hanno eseguito un’ordinanza emessa dal Tribunale di Nuoro che ha disposto il sequestro preventivo del Santuario campestre di Sant’Elena. Il luogo sacro è composto dalla chiesa, dalle relative pertinenze e da parte delle cosiddette “cumbessias” o “muristenes” (dei piccoli alloggi per i pellegrini e i novenanti).
Il Santuario, che risale agli anni 1777 e 1803, per il quale la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Sassari e Nuoro ha avviato la procedura amministrativa di verifica di sussistenza dell‘interesse culturale, venne riedificato agli inizi del Novecento. I fabbricati e le aree pertinenti del Santuario sono stati sottoposti a sequestro a maggio 2020 d’iniziativa dai militari del Nucleo TPC, a seguito della segnalazione dell’Ufficio Tecnico del Comune di Siniscola, che riscontrava l’esecuzione di lavori edili in assenza di titoli autorizzativi, sia sotto il profilo monumentale che edilizio. Successivamente, a novembre dello stesso anno, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Nuoro ha rigettato la richiesta di sequestro preventivo avanzata dalla Procura della Repubblica, disponendo l’immeditato dissequestro e la restituzione all’indagato delle strutture religiose.
Al successivo ricorso proposto dalla Procura della Repubblica di Nuoro, il Tribunale ha disposto un nuovo sequestro preventivo dei beni. Una persona è stata segnalata alla Procura della Repubblica per i reati di “opere illecite e opere eseguite in assenza di titolo abilitativo valido”.