Attaccata sui social e sul web con denunce di presunti disservizi a danno dei pazienti ricoverati nel reparto di Medicina dell’ospedale San Giovanni Paolo II, la Assl di Olbia passa la contrattacco, si difende accusando gli autori di avere orchestrato una campagna denigratoria basata su dichiarazioni infondate e fake news, e annuncia il passaggio alle vie legali per salvaguardare l’immagine e la professionalità della Assl, dell’ospedale e degli operatori che lavorano in reparto.
Tutto è partito da alcuni video pubblicati sul proprio profilo Facebook da un paziente ricoverato nel reparto di Medicina del San Giovanni Paolo II. Video in cui racconta i suoi giorni in ospedale denunciando sporcizia, promiscuità con paziente positivi al coronavirus, cibo scadente. Accuse riprese da alcune testate giornalistiche online a cui la Assl ha deciso oggi di replicare smentendo ogni attacco e annunciando azioni legali contro affermazioni bollate come danni d’immagine.
“Attraverso i social network è stata avviata una campagna denigratoria degli operatori sanitari della Assl di Olbia, fondata su situazioni infondate e documentate con artifizi realizzati ad hoc volte a dimostrare, in malafede, la malasanità gallurese, spesso nella violazione della privacy di altri pazienti ricoverati e degli stessi operatori sanitari, ripresi senza alcuna autorizzazione”, spiega una nota stampa della Assl gallurese. “La Direzione della Assl di Olbia tutelerà per le vie legali l’immagine dell’Azienda e dei suoi operatori sanitari”.