I ritardi sulla consegna dei vaccini è comune in tutta Italia e per questa ragione la seconda fase del piano vaccinale italiano, cioè quella che vede la somministrazione delle dosi a chi ha più di 80 anni, ha già subito le conseguenze con alcuni slittamenti dei tempi.
La prima regione a partire sarà il Lazio, dopo un posticipo di sette giorni, cui seguiranno Veneto e Liguria. La Lombardia partirà a fine mese, mentre il Trentino ha già iniziato da giorni. Di seguito il calendario delle regioni.
VALLE D’AOSTA – La Regione conta di iniziare la somministrazione dall’8 febbraio;
PIEMONTE – Il ‘Vaccine day’ per gli over 80, inizialmente fissato per il 30 gennaio, è slittato una volta al 6 febbraio e, ad oggi, a data da destinarsi;
LOMBARDIA – Si parte il 25-26 marzo;
TRENTINO ALTO ADIGE – Seconda fase già cominciata da giorni. Si è già arrivati alla somministrazione dei richiami;
VENETO – Il 15 febbraio si partirà con gli over 80 e, dal 22, con gli over 75;
FRIULI VENEZIA GIULIA – Il via alla seconda fase è fissato per la seconda metà di febbraio;
LIGURIA – Come auspicato dal governatore, Giovanni Toti, si partirà a metà febbraio
EMILIA-ROMAGNA – Non c’è ancora una data ufficiale, ma probabilmente si partirà da marzo. Il nuovo piano vaccinale sarà presentato venerdì.
TOSCANA – Non c’è ancora una data ufficiale. MARCHE – Non c’è ancora una data ufficiale UMBRIA – Al via dopo l’8 febbraio.
LAZIO – Da domani, 1 febbraio, saranno aperte le prenotazioni. Le somministrazioni cominceranno l’8 febbraio
ABRUZZO – Aperte le prenotazioni, ma non c’è ancora una data ufficiale per l’inizio della somministrazione.
MOLISE – Non c’è ancora una data ufficiale
CAMPANIA – Sono attive le prenotazioni. Si parte tra il 10 e il 15 febbraio.
BASILICATA – Si era pensato all’1 febbraio, ma la data è stata ‘congelata’ a causa dei ritardi delle consegne.
PUGLIA – Si parte la prossima settimana.
CALABRIA – Non c’è ancora una data.
SICILIA – L’inizio della fase due è slittata a fine febbraio.
SARDEGNA – L’avvio era previsto per metà febbraio, ma è slittato di quatto settimane, quindi, presumibilmente, a metà marzo.