La Regione nella serata di venerdì, dopo una settimana di annunci, è passata al contrattacco contro il Governo, ma oggi il Tar Sardegna da torto al Governatore respingendo l’istanza cautelare.

Dopo aver annunciato più di una settimana fa il ricorso contro l’Ordinanza di Speranza, proprio nella tarda serata di ieri con una nota, Solinas aveva annunciato: “la decisione danneggia gravemente il nostro tessuto economico e produttivo affliggendo la Sardegna con un nuovo insopportabile atto di prevaricazione”.

“Dietro questi colori – afferma il Presidente -, ci sono persone, attività economiche e produttive. Oggi tutti gli indicatori consentono di mantenere la Sardegna in zona gialla, permettendo al nostro sistema economico e produttivo, già duramente provato dal perdurare della pandemia, di continuare il proprio lavoro. Tuteliamo dunque le ragioni e i diritti della Sardegna. La collocazione in arancione appare immotivata, e nemmeno e’ possibile individuare con certezza a quali dati si sia fatto riferimento per adottarla”.

La decisione di oggi, però chiarisce che il Dpcm e le successive Ordinanze si basano su dati inviati dalle Regioni e il Tar ha respinto l’istanza cautelare promossa dalla Regione.

I dati che hanno portato al superamento delle soglie il 19 gennaio (focolai in RSA e tasso di occupazione delle terapie intensive) sono stati trasmessi regolarmente dalla Regione e lo stesso Assessore Nieddu, convocato in Commissione Sanità in Regione ha confermato i dati.

Quello che emerge con sempre maggiore gravità è il ritardo sull’aumento dei posti in terapia intensiva e sull’assunzione di anestesisti.

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