Secondo l’ultimo calcolo della Cabina di regia, Sicilia e Bolzano restano in zona rossa, come confermato anche dall’Ordinanza firmata dal ministro della Salute Speranza, ma la Provincia autonoma, contrariamente alla normativa sanitaria che impone severe restrizioni per le aree considerate ad alto rischio, resta ‘aperta’. L’attuale regime locale prevede infatti l’apertura di negozi e bar (questi ultimi fino alle ore 18) e didattica in presenza.
Da Palazzo Widmann, sede della giunta provinciale, arriva quindi la decisione di continuare ad esercitare le proprie prerogative: “L’Iss assegna all’Alto Adige un Rt al 1,03, rispetto al 1,50 della settimane scorsa. Il numero dei pazienti in terapia intensiva é in calo (ieri erano 24, rispetto ai 30 all’inizio della settimana) ed é perciò attualmente sotto la soglia allarme. E’ sotto la soglia di allarme anche la percentuale dei posti letto occupati in area medica. L’alta incidenza si spiega con l’altissimo numero di tamponi per 100.000 abitanti, oltre tre volte sopra la media nazionale”.
Comunque l’Azienda sanitaria altoatesina rimane in stretto contatto con gli esperti dell’Iss e del Cts per ulteriori verifiche e per una costante analisi dei dati. La Provincia di Bolzano “interverrà subito con misure restrittive, anche rigorose, se gli indicatori dovessero peggiorare e se il trend di miglioramento non venisse confermato”.