Si evolve ulteriormente la situazione della complicatissima crisi di governo, ma restano le incognite: proseguono le pressioni per la formazioni di un gruppo di responsabili, il Pd con Bettini pensa a “un gruppo politico dentro il Parlamento” che esclude Renzi ma apre a forze europee e liberali. In più di qualcuno, però, vede avvicinarsi la possibilità delle elezioni anticipate.
Un’ipotesi che tira in ballo il leader azzurro Silvio Berlusconi.
“Noi – dice il Cavaliere – avevamo avanzato la proposta di un governo di unità nazionale, proposta che è stata però subito esclusa dal Partito Democratico e dai Cinque Stelle. E’ chiaro che questo rifiuto avvicina il ricorso alle elezioni anticipate“. Lo dichiara in una nota il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. “Ci siamo allora rivolti al Capo dello Stato affinché fosse lui ad individuare la soluzione più adeguata e più saggia, capace di coniugare il rispetto della volontà popolare e la gravità del momento di emergenza che stiamo attraversando”, aggiunge.
“Mercoledì si andrà a votare la relazione sulla giustizia del ministro Bonafede. Sarà un passaggio molto difficile, non si discuterà davvero della relazione di Bonafede, ma della politica sulla giustizia che è stata fatta nei mesi scorsi. Non solo su quel terreno è difficile allargare la maggioranza, ma è difficile tenere insieme la maggioranza acquisita. Quindi riteniamo che ci voglia una iniziativa politica del governo e del ministro Bonafede per dare il segnale di un fatto nuovo senza il quale si rischia di andare a sbattere”.
E potrebbe comunque slittare a giovedì la relazione in Senato del ministro Alfonso Bonafede sulla giustizia. E’ quanto si apprende da fonti di maggioranza, secondo le quali sarà in ogni caso la capigruppo, martedì, a fissare il calendario. Per impegni istituzionali del ministro, viene spiegato, la relazione potrebbe essere svolta mercoledì alle 16 alla Camera e al Senato il giorno seguente ma tutto dipenderà dalle valutazioni delle conferenze dei capigruppo.
Intanto, a quanto apprende l’ANSA, col post che ha chiamato al voto per la modifica dello statuto e, quindi, della nuova governance, il capo politico reggente, Vito Crimi, ha voluto porre le condizione per un MoVimento 5 Stelle pronto a una eventuale campagna elettorale. Altro segnale in questa direzione è che, secondo una fonte di primo piano, alla comunicazione sarebbe stata data la direttiva di “risvegliare” la rete sparsa in tutta Italia. “Non si tratta di un allarme vero e proprio”, fa sapere la stessa fonte ma “l’attivazione delle azioni preliminari per farsi trovare preparati” in caso la situazione dovesse precipitare dopo la crisi innescata da Matteo Renzi.