La variante inglese del virus SarsCov2 sarebbe più mortale. Lo ha dichiarato il primo ministro del Regno Unito, Boris Johnson, sottolineando che non solo è “la più contagiosa”, ma anche “la più mortale di quelle finora note”. L’allerta sulle varianti è stata lanciata anche da riviste scientifiche internazionali di primo piano come Nature e The Lancet.
I dati non sono stati ancora pubblicati, ma Johnson ha parlato “di alcune prime evidenze registrate in questo senso”. Potrebbe quindi concretizzarsi “lo scenario più negativo”, come l’ha definito l’immunologo Sergio Abrignani, dell’Università Statale di Milano. Se così fosse, la conseguenza sarebbe un generale aumento della mortalità nei Paesi in cui questa variante sta circolando. Un virus può diventare più mortale per molti motivi, legati al tipo di mutazioni. Resta la domanda sui vaccini: riusciranno a contrastare comunque le varianti? “Si sta già cercando la risposta e, sulla base quanto pubblicato finora, i vaccini di Pfizer-BioNTech e Moderna possono riconoscere la variante inglese”. C’è comunque preoccupazione su questo aspetto, come rilevano gli esperti citati dalla rivista Nature sul suo sito: molti, per esempio, sono preoccupati dalla velocità con cui si sta diffondendo la variante sudafricana e che si teme possa ridurre l’efficacia dei vaccini e causare reinfezioni.
E su questa variante, sempre dalla Gran Bretagna, Matt Hancock, ministro della Sanità, ha evocato nelle ultime ore anche il timore scientifico, non confermato, ma possibile che, proprio la variante sudafricana, possa rivelare maggiore resistenza ai vaccini esistenti, fino “al 50%” rispetto al ceppo originario dell’infezione. E’ una sorvegliata speciale anche la variante brasiliana e si sospetta che un’altra variante, ancora non identificata, sia la responsabile di un’impennata di casi in Francia.