Mancano pochi giorni al primo di febbraio, data nella quale gli studenti sardi potranno tornare a scuola. Ma con presenza ancora dimezzata.
Il sindaco di Quartu Sant’Elena, Graziano Milia, con un post su Facebook si schiera dalla parte degli studenti, sostenendo un’azione di sensibilizzazione che si terrà dal 25 al 29 gennaio condotta attraverso manifesti, striscioni e social media da spargere ovunque all’esterno delle scuole e nei punti più frequentati del capoluogo. “E’ bello che gli studenti esprimano la loro volontà di ritornare a scuola, facendolo in sicurezza” scrive il primo cittadino, “dobbiamo stare vicino a questi giovani che più di tutti stanno pagando il prezzo altissimo dell’isolamento e della mancanza di una crescita ordinaria che dovrebbe essere garantita sempre a degli adolescenti in una fase particolarmente delicata del loro sviluppo e della loro formazione, come persone e come cittadini”.
Il gruppo studentesco delle scuole di Cagliari assicura in una nota che “nel caso in cui, come ci aspettiamo dal rientro in presenza non ci dovessero essere i requisiti minimi per portare avanti la scuola in modo sicuro, verrà organizzata una protesta sotto forma di sit-in venerdì 5 febbraio, nel rispetto delle norme di sicurezza”.
E rivendicano che “la scuola è una cosa seria. L’istruzione è stata messa da troppo tempo in secondo piano e per garantire una didattica efficiente e sicura sono necessari reali e concreti”.