“Mentre l’anno scorso a febbraio si deliberava per l’irrigazione di soccorso a causa delle siccità, quest’anno le colture stagionali sono a mollo da circa 15 giorni con rischio di asfissia radicale e conseguenti perdite ingenti che potrebbero crescere di giorno in giorno se non finisce di piovere”.
Sono gli effetti dei cambiamenti climatici che nel Medio Campidano, cuore dell’agricoltura sarda, causano una situazione “a dir poco critica”.
“Abbiamo interi campi allagati in cui la troppa causa sta compromettendo la produzione – spiega il presidente di Coldiretti Samassi Giuseppe Onnis -. Stiamo perdendo i carciofi a causa della botrite e per l’eccesso idrico. Stiamo tagliando un terzo dei carciofi rispetto a dieci giorni fa. Prima entravamo nei campi ogni 3 – 4 giorni adesso ogni 10 – 15.
Questo sta sbloccando i mercati nazionali dove vendiamo i carciofi ma il prezzo pagato al produttore è comunque sempre molto basso. Il rischio è che se continua cosi non avremo più carciofi e le perdite, già stimate in milioni di euro continueranno a crescere”.
Anche i cerealicoltori sono in seria difficoltà: “con i campi allagati non possiamo seminare – dice il presidente di Sanluri e vicepresidente provinciale della Coldiretti Cagliari Paolo Floris -. Siamo già in netto ritardo e questo ha già compromesso parte del raccolto. Alcuni campi non potranno più essere coltivati perché è cresciuta l’erba e richiederebbero ulteriore lavoro e costi che visti i ritardi non riusciremo a coprire”.
“È sempre più necessario ed urgente istituire un forum politico permanente sui cambiamenti climatici e gli effetti sull’agricoltura sarda – commenta Luca Saba direttore di Coldiretti Cagliari -. Occorrono interventi concreti ed orientare in modo efficace l’agricoltura verso delle trasformazioni che bisogna apportare adesso prima che nuove calamità creino altri danni non solo alle colture ma anche ad un mondo imprenditoriale ormai fragilissimo e al limite del collasso. Occorre pensare a nuove risorse dedicate a questo processo e orientare la nuova programmazione comunitaria rispetto a queste nuove esigenze”.