L’Unione Sindacale Territoriale della Cisl del Sulcia Iglesiente interviene in “merito alla drammatica situazione in cui versa il Presidio Ospedaliero ‘Sirai’ di Carbonia e manifesta una forte preoccupazione per il rischio chiusura di reparti e servizi, denunciando un ulteriore aggravamento dello stato della sanità del territorio. Si auspica – affermano Claudio Nuscis e Salvatore Vincis, rispettivamente Segretario Generale della Fp Cisl e Segretario Generale dell’Ust Cisl Sulcis Iglesiente – che se l’opzione dovesse essere quella del trasferimento di personale e pazienti al Cto di Iglesias, questa venga affrontata con criteri di massima sicurezza e cautela possibile, per il personale sanitario, i degenti e la salute dell’intera cittadinanza”.
Secondo il sindacato “è necessario prendere tutte le misure idonee per evitare in ogni modo un dilagare del contagio con il rischio del collasso dell’intero servizio sanitario del territorio. E’ necessario che alle strutture sanitarie del Sulcis Iglesiente la dirigenza Ats dia il massimo sostegno nella gestione dell’emergenza e vengano messe in atto tutte le misure idonee a superare il momento di crisi, dando ascolto alle denunce ed indicazioni del personale sanitario, che stanno dimostrando, anche in questa situazione, alto senso di responsabilità ed attaccamento alla professione. Se si rendesse necessario auspichiamo la creazione di un unità di crisi che eviti il ripetersi di situazioni già subite in altri territori”.
In occasione dello sciopero del settore pubblico la Cisl “aveva denunciato mancanza di coordinamento e carenza degli stessi dispositivi di prevenzione. Oggi non è il momento di alimentare sterili polemiche, sappiamo che l’emergenza non è rimediabile con le vaccinazioni, che fanno parte di un programma diverso. Ma oggi stesso con separata nota chiederemo/pretenderemo dal Commissario Straordinario di Ares/Ats chiarezza e trasparenza per dissipare le voci insistenti, che circolano negli ambienti della ASSL del Sulcis, sul mancato rispetto delle procedure e delle priorità previste dalle norme nazionali e riservandoci, se necessario, ogni ulteriore azione nei modi e sedi opportune”.
“Questa emergenza – concludono Vincis e Nuscis -, è un ulteriore prova, se ancora fosse necessaria, di quanto è fragile ed inadeguata la struttura del servizio sanitario del Sulcis Iglesiente. Superata la fase acuta si deve metter mano, una volta per tutte, ad una riorganizzazione a 360 gradi, superando “schemi e tatticismi” che hanno portato l’assistenza sanitaria all’attuale stato di degrado”.