Cinque regioni italiane ancora nel pieno della seconda ondata da Coronavirus, dieci sono in fase discendente mentre sei l’hanno sostanzialmente superata. A livello nazionale l’indice Rt “è di 0.99 ed è in crescita”. E’ questo il quadro che emerge dai calcoli del fisico Roberto Battiston, dell’Università di Trento. Secondo Battiston, le cinque regioni nel pieno della seconda ondata sono la Sardegna, il Veneto, la Puglia, le Marche e il Trentino.
In queste regioni, il numero degli infetti è aumentato, rispetto a fine settembre, dalle 8,6 volte della Sardegna alle 25 volte del Veneto. Entrambe le regioni erano in fascia gialla, così come il Trentino; Puglia, Marche e Basilicata erano invece arancio.
“Rt è molto utile per segnalare un andamento” ma, secondo Battiston, “non può essere sufficiente da solo per avere un quadro epidemiologico completo ai fini della gestione dell’ epidemia. L’individuazione delle zone rosse, gialle e arancioni parte dal valore dell’indice Rt, ma deve considerare anche il grado di sviluppo dell’epidemia sul territorio – osserva Battiston – in quanto va anche inclusa nella valutazione la quantità dei casi positivi nella regione: sono i due valori insieme che determinano quanto rapidamente può ripartire l’epidemia e permettono di valutare il rischio di saturare il sistema sanitario territoriale”.
Hanno infine sostanzialmente superato la seconda ondata Liguria, Lombardia, Piemonte, Toscana, Umbria e Valle d’Aosta, con una riduzione dei casi dal picco che va dal 62% del Piemonte al 68% di Liguria, Lombardia e Umbria; rispetto al 29 settembre ci sono comunque 2,8 volte più casi in Toscana fino a 7,4 volte più casi in Umbria