“Ora che tutto il mondo è impegnato nella vaccinazione anti Covid, la Regione con indubbio ritardo decide di basarsi su qualche slide del professor Crisanti per spiegare le forze in una campagna di screening su tutta la popolazione, partendo dall’Ogliastra il 4 gennaio”. Lo dichiara la deputata Mara Lapia (Gruppo Misto) che denuncia la mancanza di un piano di screening da parte della Regione..
“Di fatto – attacca la parlamentare – manca un piano: i servizi territoriali sardi hanno gravissime carenze di personale e sono già impegnati nell’attività ordinaria di tracciamento dei positivi. In queste settimane dovranno sopperire all’attività di vaccinazione anti Covid 19, attività che, peraltro, registra già un colpevole ritardo. Come potranno essere in grado di far fronte anche a questo lavoro straordinario?”. Inoltre, prosegue l’ex M5s, c’è un aspetto passato in secondo piano che rischia di vanificare tutti gli sforzi mesi in campo per lo screening di massa: esso verrà effettuato tramite l’uso di tamponi rapidi.
“A tal proposito – osserva Lapia – destano sconcerto le affermazioni del responsabile scientifico, il professor Andrea Crisanti microbiologo dell’Università di Padova, il quale in una recente intervista afferma che uno dei motivi dell’aumento dei contagi in Veneto sia il fatto che si utilizzino proprio i test rapidi, colpevoli di avere ‘bassa sensibilità’ e quindi minore attendibilità. Se questi test non sono affidabili per il Veneto – è la domanda della deputata -, perché dovrebbero esserlo per la Sardegna?” Per Lapia la negligenza dei decisori politici in Sardegna è davvero preoccupante. “I cittadini devono sapere con chiarezza qual è il reale stato della curva dei contagi per il Covid 19 nella nostra regione. L’Rt della Sardegna, già tornato sopra l’1, al 31 dicembre era, con il Veneto (1,1) il più alto d’Italia: lo screening, in questo momento – conclude Lapia – rischia di essere uno strumento intempestivo e inefficace”.