Nella giornata di mercoledì 30 dicembre una devastante frana di argilla aveva distrutto le case di un villaggio norvegese vicino a Oslo e i soccorritori hanno continuato le ricerche tutta la notte e scavano ancora in mezzo al fango, perchè all’appello mancano ancora 10 persone, tra cui due bambini.
Un’intera collina è crollata ad Ask, 25 chilometri a nord-est della capitale Oslo. Le case sono state sepolte sotto il fango e alcune sono rimaste pericolosamente in bilico sul bordo di un cratere causato dallo scivolamento del fango. “È importante per me sottolineare che stiamo cercando sopravvissuti”, ha detto ai giornalisti il ;;capo delle operazioni Roger Pettersen. “Ora c’è la luce del giorno e questo ci aiuterà nel nostro lavoro con una migliore visibilità”.
La polizia ha riferito che una delle 10 persone rimasta ferita è in gravi condizioni.
Un quinto dei 5.000 abitanti di Ask è stato evacuato. Il primo ministro Erna Solberg ieri ha visitato il villaggio e ha descritto la frana come “una delle più grandi” che il paese abbia mai visto. Le autorità hanno lanciato un appello alle persone affinché non accendano fuochi d’artificio nella notte di Capodanno perchè potrebbero ostacolare l’uso di elicotteri di soccorso e di droni dotati di telecamere termiche.
Il dipartimento norvegese per le risorse idriche e l’energia ha detto che il disastro è stato causato uno “scivolo veloce di argilla” dai 300 ai 700 metri. L’argilla rapida è una sorta di argilla che si trova in Norvegia e Svezia e che può collassare e trasformarsi in fluido se sollecitata eccessivamente.