“Martedì 21 dicembre il Consiglio regionale ha deliberato il rinvio dell’attuazione della legge di riforma sanitaria mai entrata in vigore, riconoscendo implicitamente la validità di quella precedente, approvata dal centrosinistra, e la necessità di mantenerla. Una scelta saggia, raccomandata dai Dem nel dibattito in aula tra agosto e settembre, suggerita e auspicata per tempo da pazienti, operatori”. Lo afferma, in una nota, la consigliera regionale del Pd, Rossella Pinna.
“In Consiglio regionale i democratici avevano chiesto un supplemento di riflessione in considerazione della difficile situazione pandemica che non suggeriva di certo – osserva l’esponente del Pd – stravolgimenti legati a scorpori di Ospedali come il Microcitemico e le nuove 8 Asl al posto dell’Ats. Meglio tardi che mai, dice il proverbio ma alle cose non ci si dovrebbe arrivare per contrarietà così come non si dovrebbe mai dare per acquisito ciò che ancora è in itinere. Ed è, probabilmente questo il caso della piattaforma di raccolta dati Covid e dell’accesso ai sindaci, autorità di salute pubblica”.
I consiglieri del Partito democratico hanno inoltre presentato un’interrogazione, la cui prima firma appartiene alla stessa Pinna, diretta al presidente Solinas e all’assessore alla Sanità Nieddu, “sulla gestione dei dati dei positivi al covid-19 e sulla comunicazione con i comuni che rimane critica a causa della mancata attivazione, per i sindaci, della piattaforma, annunciata e riannunciata sempre come imminente e sulla quale fioccano i reclami oramai quotidiani degli amministratori locali. La piattaforma online progettata dall’assessorato regionale della Sanità per il tracciamento dei contagi in Sardegna – evidenzia Pinna – aveva, e dovrebbe mantenere, il fine di ricondurre ad un’unica sorgente i dati dei cittadini positivi, di quelli in isolamento domiciliare, dei decessi e dei tamponi molecolari effettuati”.
“Lo stesso assessore – conclude Pinna – durante l’audizione nella commissione Sanità del 25 novembre aveva annunciato le novità sulla piattaforma online, insistendo sul fatto che avrebbe permesso ai 377 sindaci di monitorare la situazione del proprio comune in tempo reale. Invece. Invece, dopo i vari annunci tramite comunicazioni sia ai consiglieri, agli amministratori e alla stampa e dopo aver dato per testato il sistema: basta un click per i dati su contagi e tamponi e annunciato che ‘da lunedì tutti i sindaci avranno accesso’ la piattaforma resta una chimera”.