Si complica la vertenza dei 227 lavoratori ex Aras che da mesi attendono di essere inseriti nell’organico di Laore. A rendere ancora più ingarbugliata la questione è intervenuta ieri la decisione del Tar Sardegna che ha ritenuto fondata la questione di legittimità costituzionale sollevata contro la decisione di procedere a un concorso riservato (per soli titoli) per l’assunzione dei lavoratori nell’Agenzia Laore. Per fare il punto della situazione, si è riunita oggi la Commissione “Attività Produttive” del Consiglio regionale che ha sentito in audizione l’assessora all’Agricoltura Gabriella Murgia e la direttrice generale del Personale Silvia Cocco.

“Il mio assessorato ha predisposto le delibere per scongiurare l’interruzione dei servizi di laboratorio garantiti da Aras – ha spiegato Murgia – per quanto riguarda i lavoratori le procedure per la loro assunzione in Laore stanno andando avanti. L’ordinanza del Tar ha inevitabilmente rallentato i tempi. La nostra volontà politica è quella di andare avanti ma lo vogliamo fare in sicurezza, per noi e per i lavoratori. Credo che sia opportuno un pronunciamento dell’Aula”.

Dura la presa di posizione della minoranza: “Su questa vicenda non si è fatto nulla – ha detto il consigliere dei Progressisti Gianfranco Satta – avevamo da tempo segnalato le difficoltà e proposto una proroga di sei mesi per la liquidazione di Aras. Ora si rischia di lasciare a spasso 227 lavoratori. L’ipotesi di portarli in AARS (Associazione allevatori regionali sardi), indicata da alcune sigle sindacali, non è la soluzione: in questo modo si aggiunge precariato a precariato”. La chiusura della procedura sul passaggio dei lavoratori a Laore viene invece invocata da Eugenio Lai (Leu): «L’ordinanza del Tar non è legge, il tribunale ha solo ritenuto fondata la questione di legittimità costituzionale. L’unica soluzione è andare avanti con il percorso individuato dalla Regione: si pubblichino le graduatorie e si proceda alle assunzioni. C’è piuttosto da rilevare l’assenza oggi del commissario di Laore Gianfranco Casu: è lui che deve dire cosa vuole fare. Darà il via libera alle assunzioni o invece preferirà astenersi?”.

Profonda delusione, anche a nome del suo gruppo, del consigliere del Pd Piero Comandini: «Non vedo soluzioni, vedo soltanto una pesante responsabilità politica da parte di questa Giunta. Il tempo è scaduto. Se avete una soluzione proponetela. Non si fa politica in questo modo». Sulla stessa lunghezza d’onda la consigliera del M5S Carla Cuccu: «La politica dei proclami è scandalosa, ai cittadini servono risposte – ha detto – oggi si assume come pretesto la decisione del Tar, è la stessa posizione che la Giunta aveva nel mese di giugno. L’unica soluzione per impedire la perdita dei posti di lavoro è assumere gli ex lavoratori entro il 31 dicembre. E’ una scelta politica forte che chiediamo di assumervi». Il presidente della Commissione Piero Maieli, constatata la situazione di stallo, ha proposto di convocare una Conferenza di Capigruppo allargata agli assessori dell’Agricoltura e del Personale e al commissario di Laore Gianfranco Casu. «Una soluzione va trovata – ha detto – la Commissione da tempo è impegnata per cercare di risolvere questa annosa vertenza. Chiederò che alla riunione partecipi anche il presidente Solinas».

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