Gianfranco Satta

«Oggi la vertenza dei lavoratori Aras e del futuro dell’assistenza tecnica alle aziende sarde arriva ad un punto di non ritorno. Gli ultimi sviluppi di quella che potremmo definire una triste storia erano più che prevedibili». Gianfranco Satta, esponente dei Progressisti e vicepresidente in Consiglio regionale della commissione Agricoltura, ripercorre la vicenda che vede coinvolti 250 lavoratori tra veterinari, agronomi e tecnici.

«Nei mesi scorsi abbiamo chiesto a gran voce all’assessore Murgia che si procedesse con la richiesta di una proroga per l’Aras, in attesa della definizione delle procedure per il passaggio dei dipendenti nell’agenzia Laore, in modo da garantire la continuità del servizio per le migliaia di aziende sarde e che si preservasse il lavoro di persone che da anni svolgono un’attività fondamentale per l’economia della Sardegna. Ogni tentativo è stato vano ed è rimasto inascoltato».

«Non si tratta di un fulmine a ciel sereno ma di un susseguirsi di fatti che non potevano far presagire altro», ricorda Satta, «eppure solo dieci giorni fa, l’assessore affermava a mezzo stampa di non creare allarmismi garantendo l’immediata chiusura dell’accordo. Oggi, 22 dicembre, a meno di dieci giorni dal licenziamento dei lavoratori il futuro è più che mai certo: 250 persone resteranno a casa senza lavoro e sarà inattivo il servizio di assistenza tecnica che si occupa della misura europea sul benessere animale e del piano qualità latte, con grandi disagi per le famiglie dei lavoratori e per le aziende sarde del settore. Gli sviluppi di questa vicenda sono stati poco chiari fin dall’inizio: prima il totale rifiuto da parte dell’assessore di procedere a una proroga almeno fino alla chiusura della misura del benessere animale fissata per aprile prossimo, poi le debolissime deduzioni presentate dalla Regione al TAR in difesa del bando per la stabilizzazione dei dipendenti, che infatti non sono servite a respingere i ricorsi presentati, infine l’idea di portare i lavoratori Aras all’interno dell’Associazione allevatori della Regione, nata sulle ceneri delle vecchie associazioni provinciali, con un futuro ancora una volta incerto dopo anni di battaglie. Non è accettabile: chiediamo quindi all’assessore», conclude Satta, «che si proceda immediatamente alla richiesta di proroga per l’Aras e, contestualmente, che vengano pubblicate le graduatorie da parte di Laore con la sottoscrizione dei contratti di assunzione per gli aventi diritto».